Dopo le sanzioni applicate lo scorso 7 novembre dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, anche gli Stati Uniti infliggono ufficialmente delle sanzioni finanziarie nei confronti dell’ex presidente yemenita Ali Abdallah Saleh e di due capo ribelli, Abdel Malek Houthi e Abdallah Yahya al-Hakim. I tre vengono accusati di compromettere volutamente la pace e la stabilità dello Yemen che vive una situazione di perenne disordine e caos. Secondo Washington, l’ex capo dello Stato yemenita, alla testa del paese dal 1990 al 2012, è uno dei principali sostenitori della violenza perpetrata in Yemen dal movimento Houthi.
Al termine della scorsa settimana i ribelli sciiti e il partito di Ali Abdallah Saleh si sarebbero fortemente opposti al nuovo governo yemenita facendo sprofondare il paese nel caos e creando le condizioni per la messa in atto di continue violenze e di uccisioni. Le sanzioni adottate dagli Stati Uniti unitamente a quelle applicate dall’ONU comporteranno il congelamento dei beni, il divieto di fare affari, di viaggiare in diversi paesi e di ottenere dei visa in paesi membri delle Nazioni Unite