Nonostante ci siano “basi ragionevoli per ritenere che siano stati commessi crimini di guerra”, la Corte penale internazionale (Cpi) non processerà Israele per il raid delle teste di cuoio sulla Mavi Marmara, la nave che il 31 maggio 2010 stava trasportando aiuti umanitari destinati alla Striscia di Gaza.
Fatou Bensouda, procuratore capo della Cpi, ha affermato che il tribunale con sede nella città olandese dell’Aja deve dare priorità alle indagini relative a crimini di guerra commessi “su larga scala”.
L’assalto alla Mavi Marmara fu sferrato mentre la nave si trovava in acque internazionali. Nel blitz furono uccisi sei attivisti, perlopiù di nazionalità turca.