“Ci stiamo preparando a un’altra notte come quella di ieri, con a bordo 166 persone salvate dall’acqua. Siamo in navigazione a 15 miglia dalla costa, verso una zona riparata tra Siracusa e Augusta: per evitare più possibile vento, onde e altri problemi per le persone a bordo. Le navi di soccorso sono fatte per soccorrere, non per aspettare. Abbiamo chiesto ieri a tutte le autorità competenti un porto sicuro dove far sbarcare queste persone, che hanno già patito abbastanza. Confidiamo di riceverlo al più presto.” Questi gli ultimi aggiornamenti sulla Pagina Facebook di ResQ – People saving people.
Gherardo Colombo, presidente onorario e Luciano Scalettari, presidente della Ong, ribadiscono la richiesta di indicare un porto sicuro “senza indugi e senza rimpalli”, appellandosi alle autorità nazionali ed europee e ricordano “la legge del mare, che impone di salvare le vite umane in difficoltà.”
La loro dichiarazione termina con un riferimento alle drammatiche notizie provenienti dall’Afghanistan: “Ci commuoviamo per le vittime delle violenze in Afghanistan. Non giriamoci dall’altra parte quando le persone fuggono da guerre e fame. Stiamo parlando di vite umane. E per noi ogni vita è preziosa e insostituibile “.