Ieri mattina, in ospedale, Rosario ci ha lasciato, era una persona senza dimora
Rosario sapeva vivere in strada, non godeva purtroppo di buona salute, ma saggiamente si era messo vicino ad un ambulatorio che fa assistenza medica alle persone in condizioni di fragilità sociale.
Tutte le unità di strada lo conoscevano e lo assistevano; verrà ricordato oggi durante la funzione serale alla chiesa dei SS. Martiri.
Gli piaceva fare due chiacchiere, come a molte persone che vivono in strada e che, “invisibili”, hanno poche occasioni di parlare con qualcuno.
L’ultima volta che lo vidi era arrabbiato, gli avevano portato via la borsa con gli effetti personali, documenti di famiglia che si portava dietro da anni, un legame col passato, con una realtà nella quale certamente era ancora socialmente incluso.
Ma quando arrivavi sorrideva, non chiedeva nulla di cui non avesse effettivamente bisogno.
Quel pomeriggio era grandinato, una delle fortissime grandinate occorse a Torino negli ultimi tempi, che a causa del vento non aveva risparmiato i portici: “Mamma mia Rosario, chissà come ti sarai bagnato!” e lui col sorriso furbetto: “Nooo, sai che ho fatto? Mi sono messo dietro la colonna”.
Ci mancherai Rosario.