Ad animare i tre giorni del summit del 20 paesi più poveri del mondo, riuniti con l’obiettivo di internazionalizzare le esigenze e le prospettive degli ultimi, saranno le associazioni delle diaspore in Italia.
Con l’inaugurazione del ponte del waterfront di Reggio Calabria alla memoria dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, morto insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista congolese Mustapha Milambo, in un agguato in Congo lo scorso 22 febbraio, è iniziato a Reggio Calabria The Last20, il summit del 20 paesi più poveri del mondo, riuniti con l’obiettivo di internazionalizzare le esigenze e le prospettive degli ultimi. Ad animare i tre giorni di dibattito, che si svolgeranno al parco Ecolandia, saranno le associazioni delle diaspore in Italia.
La mattina del 22 luglio, nel corso di una cerimonia alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle istituzioni cittadine, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, il vicesindaco Tonino Perna, il prefetto Massimo Mariani e le forze dell’ordine, sono state ricordate le figure ed i sacrifici dei due rappresentanti dello Stato italiano e dell’operatore congolese, insieme alla moglie dell’ambasciatore Attanasio Zakia Seddiki, la compagna dell’appuntato dei carabinieri Iacovacci, Domenica Benedetto e del rappresentante della Repubblica del Congo Anselme Bakudila.
MOGLIE ATTANASIO: “PONTE GESTO D’AMORE“
“Oggi sono passati cinque mesi dal quel tragico 22 febbraio 2021, un giorno tragico per la nostra patria. L’Italia ha perso due servitori dello Stato che erano al fianco di Mustapha Milambo. Oggi li onoriamo tramite un ponte che significa tanto, è il simbolo della comunicazione, dell’attraversamento delle difficoltà. Ringrazio Reggio Calabria, il suo sindaco e il vicesindaco e tutte le autorità che hanno approvato questa decisione”. Così la moglie dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, Zakia Seddiki, presente a Reggio Calabria all’inaugurazione del ponte del waterfront.
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“Oggi Luca Attanasio, come ambasciatore, e Vittorio Iacovacci, come carabiniere, sono stati onorati ma non sono i soli. Lo sono state ogni famiglia, gli amici, ogni italiano che ama il suo paese, ma anche il corpo diplomatico e l’Arma dei carabinieri. È un gesto molto grande, d’amore. Quel ponte significa tanto: è simbolo della comunicazione e significherà attraversare le difficoltà”.
CHUKWU: “ATTANASIO TESTIMONE VIVENTE PONTE FRA CULTURE“
“L’ambasciatore Attanasio è stato un testimone vivente, una persona che ha voluto unire due culture, quella africana e quella italiana. Una persona aperta al mondo, universale, coraggioso, altruista. Andava oltre la sua funzione di diplomatico. Un uomo, per noi africani, esempio di modello di dedizione agli altri”. Così alla Dire il rappresentante della Federazione delle diaspore africane (Fedai) Godwin Chukwu, presente a Reggio Calabria all’apertura di The Last20, ricordando la figura dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, morto insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo in un agguato in Congo lo scorso 22 febbraio. Ai tre il Comune di Reggio Calabria ha voluto intitolare il ponte del waterfront cittadino.
FALCOMATÀ: “ATTANASIO ESEMPIO DI DOVERE DA SEGUIRE“
“Siamo molto emozionati e anche il saluto con i genitori e la moglie è stato un momento molto forte: è passato ancora poco tempo. L’ambasciatore Attanasio svolgeva un ruolo di fondamentale importanza nella Repubblica del Congo per stabilizzare la situazione politica, lavorando con la cooperazione internazionale. Per noi rappresenta l’esempio di un italiano morto nell’esercizio del proprio dovere. Intitolargli questo ponte significa dare la sua anima a questo ponte. A tutti gli effetti Luca Attanasio rientra nel Pantheon dei grandi punti di riferimento di questa città e degli esempi da seguire”. Così il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà nel ricordare, in occasione dell’apertura di The Last20, la figura dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio. Ai tre l’amministrazione comunale ha intitolato il nuovo ponte del waterfront cittadino.
COMUNITÀ CONGOLESE: “BENESSERE VA CONDIVISO“
“The Last20 vuole essere un momento importante per ricordare al G20 che esistono grazie agli ultimi. Vorremmo che, in qualche modo, si ricordassero delle proprie responsabilità nei confronti degli ultimi del mondo, responsabilità molto spesso dimenticate. I paesi più importanti del mondo, quelli più industrializzati, lo sono diventati perché hanno risorse minerarie, energie, risorse umane, che provengono dagli ultimi paesi. Purtroppo questi ultimi sono distrutti da conflitti, cambiamenti climatici e vorremmo che ad ottobre, il G20, si ricordasse che siamo interconnessi, collegati. Il benessere va condiviso”. Così alla Dire il rappresentante della comunità congolese in Italia John Mpaliza, a Reggio Calabria per partecipare a The Last20, ciclo di incontri e seminari dei venti paesi più poveri della Terra. I diversi eventi si stanno svolgendo al Parco Ecolandia.