La decima edizione dell’Asia-Europe People’s Forum – il summit dei popoli- si è conclusa il 12 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano. Ad aprire l’assemblea plenaria è stata ancora una volta la richiesta, ribadita con forza nella Dichiarazione finale costruita in maniera partecipata dai duecento delegati provenienti da 42 paesi di tutto il mondo, di immediata liberazione di Sombath Somphone, l’attivista per i diritti umani del Laos sequestrato il 15 dicembre 2012 nel paese allora organizzatore del nono appuntamento di AEPF.
La Dichiarazione finale di AEPF10 verrà presentata ufficialmente al summit dei capi di stato e di governo asiatici ed europei (ASEM), che avrà anch’esso luogo a Milano, dal 16 al 17 ottobre. E i vertici dei paesi europei ed asiatici dovranno tenere conto di almeno cinque punti messi a fuoco in questa tre giorni mediante work-shop, assemblee, tavole rotonde.
Pace e sicurezza, protezione sociale, sovranità alimentare, giustizia climatica e investimenti commerciali. La voce della società civile internazionale è stata ferma. Dall’appropriazione delle risorse alla proliferazione degli armamenti, dall’incenerimento dei rifiuti agli accordi per il libero scambio in discussione tra i paesi (TTIP su tutti), dalla precarizzazione del lavoro alla criminalizzazione dei migranti. Se i governi di Europa e Asia non dovessero essere in grado di estirpare queste profonde ingiustizie sociali e civili – coinvolgendo i cittadini nelle decisioni e rendendo trasparenti questi percorsi decisionali – pace e prosperità resteranno un miraggio politico irrealizzabile.
Anche Michael Matthiessen, alternate senior official di ASEM, ha riconosciuto l’autorevolezza di AEPF10 (“un segnale importante”), aggiungendo che “queste cinque aree tematiche discusse qui alla Fabbrica del Vapore verranno trattate, seppur con accenti diversi, anche nell’ambito del consesso di ASEM dei prossimi giorni”.
“Sono colpito dall’impegno e dalla determinazione dimostrati durante tutti e tre i giorni di AEPF10”, ha dichiarato Andrea Perugini – direttore centrale per l’Asia-Oceania e membro della direzione generale per la mondializzazione e le questioni globali del Ministero degli Esteri italiano, aggiungendo che “l’Italia sarà impegnata sul tema della sostenibilità e nella lotta alla povertà durante il semestre di presidenza dell’UE”.
Luciana Castellina, presidente onorario dell’Arci, ha lanciato un monito all’Europa: “L’UE deve rendersi conto che il processo in atto è contrario alla modernizzazione, ma è sinonimo di disgregazione sociale e democratica. Per mantenere il suo significato originario, l’Europa dovrà ricostruire la democrazia, evitando di sottoscrivere accordi internazionali sbilanciati sugli interessi delle multinazionali e non dei cittadini dell’Unione”.
Al termine della sessione è stata simbolicamente consegnata la petizione per la liberazione di Sombath Somphone a Perugini e Matthiessen, rappresentanti il punto di contatto con ASEM, con la speranza che la straordinaria partecipazione di questi tre giorni possa contagiare e stimolare il summit dei governanti.