Finalmente, dopo anni, si struttura l’ambientalismo sul Sebino. Promette bene la nascita di un coordinamento di associazioni, gruppi e comitati impegnati sui temi sociali e ambientali su un territorio, come quello del Lago d’Iseo, invaso dalla speculazione edilizia, dal consumo di suolo, dalla cementificazione e dal lento processo di eutrofizzazione dell’ecosistema lacustre.
Lo scorso 11 giugno la Rete Civica dell’Alto Sebino ha promosso un incontro per valutare la costituzione della Rete per la salvaguarda dei beni comuni presso la sede de L’EMPORIO delle idee, vedendo presenti oltre gli organizzatori anche il Gruppo “Campo Volo No grazie”, gli Amici della Natura della Val Saviore, il Comitato Centraline di Valle Camonica e gli Amici del Torrente Grigna, il Progetto EcoSebino, rappresentanti di Italia Nostra, Legambiente Basso Sebino ed Alto Sebino e la Commissione Tutela Ambiente Montano del CAI.
Il piano operativo è ancora da definire, ma gli obiettivi sono già molti:
- Bonifica dell’area industriale abbandonata e oggi fortemente inquinata della Ex OLS nei Comuni di Pisogne e Costa Volpino. Mentre da una parte gli industriali della Valcamonica si sarebbero consorziati per rilanciare lo sfruttamento del sito per scopi manifatturieri, Italia Nostra ha steso un progetto per la realizzazione di un parco fotovoltaico di 120.000 mq per la produzione di idrogeno verde, fonte di energia che potrebbe alimentare i convogli a idrogeno della ferrovia Brescia-Iseo-Edolo. Si tratta di un’iniziativa che oltre a portare indubbi benefici ambientali, avrebbe altri vantaggi: la possibilità di produrre una fonte energetica dall’energia del sole e un notevole risparmio rispetto all’elettrificazione della stessa linea ferroviaria, risparmio che potrebbe essere impiegato per la bonifica del sito.
- Mappatura delle aree inquinate e degli interventi proposti per la loro bonifica. A tal riguardo Progetto EcoSebino ha dichiarato di aver già realizzato un sistema di geolocalizzazione per monitorare i siti inquinati del Basso Sebino. Potrebbe condividerlo con questo gruppo al fine di estenderne la copertura, dando visibilità agli investimenti economici e alle proposte di bonifica del nostro territorio e permettendo ai nostri gruppi di presentare progetti sostenibili da contrapporre a quelli di puro sfruttamento e di nuovo inquinamento avanzati dagli imprenditori dell’industria manifatturiera.
- Favorire il coinvolgimento e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica anche al fine di fare pressione sulle istituzioni territoriali verso scelte lungimiranti e di tutela della nostra salute.
La Rete per la Salvaguarda dei beni comuni dell’Oglio e del Lago d’Iseo si propone di avviare la sua attività favorendo la partecipazione di tutti alla costruzione di questa mappatura. Questa funzione si potrebbe realizzare supportando tecnicamente i gruppi nel caricamento su una piattaforma integrata e condivisa dei dati e delle proposte da loro avanzate e organizzando incontri periodici per fare sintesi e riprogrammare le azioni future.
Si tratta di un buon auspicio per un nuovo attivismo di base sul Sebino, che possa avere grande influenza e soprattutto capacità d’azione.