L’Assemblea permanente “Riapriamo il Maria Adelaide” ha organizzato ieri, sabato 23 maggio, un pomeriggio di mobilitazione sul tema della salute per informare gli abitanti del quartiere Aurora dei progetti che riguardano l’ex presidio ospedaliero del Maria Adelaide.
La chiusura dell’ospedale, avvenuta cinque anni fa su decisione dell’amministrazione regionale Cota finalizzata dalla successiva amministrazione Chiamparino, ha lasciato il quartiere Aurora senza un presidio sanitario territoriale. Questo ha fatto nascere all’interno del quartiere un’assemblea permanente che prima ha cercato di salvare l’ospedale dalla chiusura ed in seguito ne ha chiesto a gran voce la riapertura, definendo allo scopo un progetto per trasformare la struttura in un centro sanitario territoriale od una casa della comunità, come definita all’interno del PNRR.
Il progetto, da più parti valutato positivamente, non è ancora stato preso in considerazione dall’assessore regionale alla Sanità Icardi a cui l’Assemblea ha chiesto udienza in tutti i modi possibili senza ricevere al momento alcuna risposta.
La mobilitazione di sabato si è radunata nella piazzetta tra via Pisa e via Catania per poi procedere in corteo per il quartiere, toccando alcuni luoghi fortemente significativi: l’ufficio immigrazione della Questura per sottolineare con un intervento della microclinica Fatih le difficoltà dell’assistenza sanitaria ai migranti durante la pandemia in parte causate dal rallentamento delle pratiche per i permessi di soggiorno.
Altro punto di fermata del corteo, l’hub vaccinale presso il Basic Village di corso Regio Parco per sottolineare la politica regionale che ha preferito allestire due hub privati ad Aurora (l’altro è presso la Nuvola Lavazza) piuttosto che riattivare una struttura sanitaria come il Maria Adelaide che ha tra le sue disponibilità.
Il corteo è terminato in un’assemblea pubblica in lungo Dora Firenze di fronte all’ingresso principale del Maria Adelaide.
Foto Giorgio Mancuso e Comitato di Zona Aurora