Barack Obama ha abbandonato il controverso piano del Pentagono, deciso nell’era Bush, di costruire un sistema di difesa antimissilistica in Europa. Il piano ha per lungo tempo teso i rapporti con la Russia.
Obama ha detto che il nuovo approccio offrirebbe una “più forte, più rapida e più intelligente” difesa per gli Stati Uniti e i suoi alleati, che si concentrerà sulla minaccia rappresentata dai missili iraniani a corto e medio raggio, piuttosto che sulle loro possibilità di minaccia nucleare intercontinentale.
Obama oggi ha ufficialmente annunciato l’inversione di tendenza in una conferenza stampa. “Questo nuovo approccio darà risultati prima, e poggia su sistemi collaudati per offrire maggiori difese contro la minaccia di un attacco rispetto al programma di difesa missilistica europea del 2007”, ha detto.
La notte scorsa ha chiamato i capi di stato polacco e ceco e per dirgli che aveva rinunciato a posizionare i missili intercettori e la stazione radar nei loro rispettivi paesi. La Russia si era furiosamente opposta al progetto, sostenendo che mirava all’arsenale nucleare di Mosca.
Obama ha fatto un passo in direzione di un miglioramento delle relazioni USA-Russia, cosa che permetterà ai russi di fare alcune concessioni, magari in colloqui strategici relativi alla riduzione delle armi nucleari, o forse all’Iran.
Questo rappresenta un cambiamento di strategia che punta non a minacciare l’Iran, ma ad andare invece al tavolo dei negoziati.
Noam Chomsky, in merito al programma antimissilistico USA, aveva detto: “Questo non è uno scudo di difesa. Si tratta di un’azione offensiva da parte degli Stati Uniti”.
L’importanza di movimenti come “Europe for Peace” e il Movimento Nonviolento ceco contro lo scudo di difesa missilistica ha aiutato l’opinione pubblica a rendersi conto di cosa questo progetto veramente significasse.