Il volo decollerà da Barcellona con materiale sanitario utile a mitigare la mancanza di riserve di ossigeno e di altre forniture mediche presso gli ospedali della Fondazione in India e in altri centri del paese.
Questa prima missione umanitaria, a cui potrebbero seguirne delle altre nelle prossime settimane, è aperta a tutti i contributi della società civile e vede la partecipazione della Comunità Autonoma di Catalogna. Collaborano a questa iniziativa, tra gli altri, DKV Seguros, Agentes Solidarios, l’Ospedale Sant Joan de Déu (HSJD) e l’Ospedale Parc Taulí.
Venerdì 7 maggio è previsto il decollo dall’aeroporto di Barcellona di un Boeing 787 con destinazione Bangalore (India) con a bordo materiale essenziale per mitigare la grave crisi sanitaria e umanitaria che l’India sta soffrendo durante questa seconda ondata di contagi da COVID-19.
Questo primo volo umanitario è un’iniziativa solidale della società civile, guidata dalle ONG Open Arms e Fondazione Vicente Ferrer, che lanciano un’alleanza strategica con Enrique Piñeyro, presidente di Solidaire, con l’obiettivo di sostenere gli ospedali della Fondazione Vicente Ferrer (FVF) e altri centri sanitari del paese, in coordinamento con il governo indiano.
Questa risposta alla richiesta d’aiuto del governo indiano della scorsa settimana ha il sostegno della Comunità Autonoma della Catalogna, attraverso il Dipartimento Affari Esteri, Relazioni istituzionali e Trasparenza e il Dipartimento di Sanità della Comunità Autonoma di Catalogna. Le altre organizzazioni che hanno aderito all’azione umanitaria sono DKV Seguros, Agentes Solidarios, Ospedale Sant Joan de Déu (HSJD), Ospedale Parc Taulí.
Questa iniziativa ha ricevuto inoltre il supporto dell’azienda di terapia respiratoria Esteve Teijin, l’impresa di trasporti CH Robinson, la compagnia di logistica Trans Junior e la comunità indiana di Madrid.
L’invio di materiale di questo venerdì è la prima di una serie di operazioni previste nelle prossime settimane e costituisce anche la prima missione di intervento rapido durante questa emergenza in India partita dal territorio spagnolo.
L’operazione è volta a dare una risposta immediata all’emergenza sanitaria in corso in India, fornendo attrezzature sanitarie utili ad alleviare quanto prima questa grave crisi; una crisi acuita dalla carenza di riserve di ossigeno dovuta all’aumento dei casi gravi di COVID-19 dei giorni scorsi e dalle difficoltà di approvvigionamento.
L’India è rimasta senza riserve di ossigeno
Questo primo volo umanitario trasporterà concentratori di ossigeno, bombole di ossigeno vuote, pulsossimetri da dito, maschere e dispositivi CPAP. La spedizione sarà integrata con altre forniture per vari centri medici del paese, come ventilatori, mascherine e dispositivi di protezione individuale (DPI).
Secondo il Ministero della Salute indiano, nelle ultime 24 ore il paese ha registrato circa 400.000 nuovi casi e 3.449 morti. Di questi nuovi casi, 18.972 sono stati registrati nello stato dell’Andhra Pradesh, dove lavora e opera la FVF.
La Fondazione Vicente Ferrer, che la scorsa settimana ha lanciato la campagna d’emergenza “Ossigeno per l’India”, gestisce il Bathalapalli Hospital di Anantapur (India meridionale), con 245 posti letto attualmente destinati esclusivamente a pazienti affetti da COVID-19. In questo centro il consumo di ossigeno è passato da una bombola ogni 15 giorni a una ogni 2 giorni. I pazienti in arrivo sono sempre più giovani e necessitano di ossigeno sin dai primi stadi della malattia.
Asensio Rodríguez, direttore generale della Fondazione Vicente Ferrer in Spagna, assicura che “la Fondazione sta concentrando i suoi sforzi nel trattamento nei nostri ospedali dei pazienti con sintomi più gravi. Continueremo a lavorare instancabilmente, come abbiamo fatto finora, per garantire che nessuno venga lasciato indietro in questa pandemia. Il team del nostro ospedale è pronto ad aiutare chi ne ha più bisogno e da qui faremo tutto il possibile per garantire il loro lavoro. Questa prima spedizione di materiale
medico per garantire l’approvvigionamento di ossigeno è ora di vitale importanza. Per porre fine a questa pandemia dobbiamo unire tutte le forze e questa spedizione è un esempio di come ciò sia stato possibile. Organizzazioni, istituzioni e aziende si sono infatti unite per realizzarla”.
Per Oscar Camps, fondatore e direttore di Open Arms, “la seconda ondata di COVID-19 in India è devastante. Le autorità del Paese hanno lanciato un appello alla solidarietà internazionale, ai cittadini, attraverso i social network, davanti all’evidente collasso del suo sistema sanitario e dei crematori. Seguendo la vocazione di Open Arms, che è quella di proteggere le vite umane in situazioni di emergenza, abbiamo collaborato con la Fondazione Vicente Ferrer e Solidaire per rispondere, nei limiti delle nostre capacità, alla richiesta di aiuto e organizzare un volo umanitario con i rifornimenti necessari per l’assistenza alle persone colpite da COVID-19 in India. Ci auguriamo che questa iniziativa promossa dalla società civile incoraggi la risposta coordinata di altri enti e organizzazioni, che li spinga a mettere a disposizione più risorse per rafforzare la capacità di risposta all’emergenza sanitaria nelle aree più colpite dai nuovi focolai”.
La Fondazione Vicente Ferrer (FVF) è un’organizzazione non governativa per lo sviluppo impegnata dal 1969 nel processo di trasformazione delle aree rurali in Andhra Pradesh e Telangana (sud-est dell’India). Supporta le comunità povere e soprattutto le categorie più vulnerabili: donne e persone con disabilità. Sviluppa i suoi programmi in 3.600 città e sostiene quasi tre milioni di persone. Il modello di sviluppo FVF in India coincide con la serie di proposte globali delle Nazioni Unite per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030.