La prima edizione internazionale della Carovana antinucleare per il disarmo è una proposta che lanciamo alle associazioni impegnate nella lotta per la pace e il disarmo, ai movimenti di base, ai comitati ed alle realtà indipendenti ed autogestite. Ci rivolgiamo a loro quali realtà animatrici e stimolatrici della cittadinanza attiva, e quindi in grado di suscitare, “svegliare”, la coscienza dei singoli.

L’obiettivo è focalizzato sull’Iniziativa umanitaria al centro della Conferenza di Vienna (8-9 dicembre 2014),  indetta dagli stati non nucleari “autoconvocati” (125 paesi, già la maggioranza dei membri ONU!) che, dietro la spinta della società civile internazionale, hanno aperto un nuovo percorso diplomatico rispetto a quello vecchio e “impantanato” del Trattato di Non Proliferazione, guidato dalle cinque potenze nucleari (Usa-Russia-Cina-Gran Bretagna-Francia).

E’ decisiva una consapevolezza che si sta affermando, per niente affatto banale e scontata: il disarmo nucleare è urgente perché la guerra nucleare può scoppiare persino per caso o per errore.

Ciò in conseguenza del fatto che le dinamiche del gioco della potenza possono sfuggire di mano ai responsabili politici e militari mentre i software di comando, comunicazione e controllo preposti agli apparati strategici non sono per niente affatto infallibili. I centri di avvistamento e di coordinamento della risposta militare sono sottoposti allo stress di centinaia di falsi allarmi ogni anno di fronte ad attacchi nucleari “virtuali”, cui resta un tempo ridottissimo per valutare se è fondata o meno l’esigenza di un lancio ritorsivo dei propri missili.

La guerra nucleare è, insomma, un pericolo concreto – ma disgraziatamente sottovalutato, se non addirittura ignorato, dai più – e l’umanità viene fatta danzare sull’orlo dell’abisso, tenuta in ostaggio da un pugno di sedicenti “statisti” e generali, schiavi dell’errata concezione della “sicurezza” come risultato della capacità organizzata di distruggere l’eventuale aggressore.

Si parla, in particolare, di “iniziativa umanitaria” per il disarmo nucleare perché finalmente, a livello di stati, si comincia a riferirsi al fatto incontestabile che anche una sola bomba nucleare che esplodesse per qualsiasi motivo avrebbe effetti catastrofici del tutto incontrollabili: le incalcolabili sofferenze umane non sarebbero arginabili da impossibili soccorsi sanitari. Nessuno stato, nessuna organizzazione internazionale sarebbero concretamente in grado di affrontare l’emergenza umanitaria immediata causata dalla detonazione di un’arma nucleare, né sarebbero in grado di fornire un minimo di assistenza alle vittime.

Tutta questa terribile ma ineludibile problematica è affrontata e spiegata in ESIGETE!, l’ultimo pamphlet postumo di Stéphane Hessel ed Albert Jacquard, curato nella edizione italiana della EDIESSE da Mario Agostinelli, Luigi Mosca e Alfonso Navarra e nella mostra che da questo opuscolo, sintetico, documentato, esauriente, trae ispirazione ideale e la premessa per lo sforzo operativo di varie iniziative e campagne.

Quello che dovremmo riuscire ad ottenere a Vienna, in virtù della nostra azione di sensibilizzazione e di pressione, è l’avvio di un primo passo giuridico per giungere ad un Trattato di interdizione delle armi nucleari analogo a quello stipulato per le armi chimiche nel 2005. Mettere nero su bianco il principio che le armi nucleari vanno bandite ed eliminate – il solo lavorare per svilupparle diverrebbe un crimine contro l’umanità, per non parlare del detenerle o di minacciarne l’uso, sia pure per “deterrenza” –  avrebbe la conseguenza pratica che il processo verso il loro smantellamento diverrebbe inarrestabile.

Siamo convinti che, da un tale risultato, se mandato in porto, le altre campagne per la denuclearizzazione civile e militare potrebbero ricevere un impulso risolutivo: il bando giuridico delle armi nucleari darebbe slancio, per fare qualche esempio, alla rimozione delle testate USA dispiegate in Europa nell’ambito della “condivisione NATO”; si rimetterebbe in moto l’iniziativa per liberare il Medio Oriente ed il Mediterraneo dalle armi di sterminio di massa; ed infine farebbe uno scatto di mobilitazione e di impegno la stessa attuazione del referendum antinucleare vinto in Italia nel 2011.

Il clima diventerebbe molto più favorevole per tutti i punti pacifisti che le mobilitazioni di questo autunno stanno sollecitando, per fermare le guerre in corso, diminuire le spese militari, sperimentare esperienze di diplomazia popolare e difesa nonviolenta.

La carovana è un viaggio, un tour, che sarà effettuato da un mezzo-guida addobbato (camper o pullmino), più altri che si aggiungeranno lungo il percorso, attraversante luoghi significativi e simbolici.

Durante le diverse tappe, oltre a visitare le città con modalità concordate con i soggetti locali (cortei, presidi, fiaccolate, dibattiti, concerti, eventi culturali, etc), verrà presentato il libro ESIGETE!  e portata in giro la mostra da esso ispirato. I ragazzi dello staff di http://www.energiafelice.it illustreranno iniziative di “rivoluzione energetica” del produrre, dell’abitare e della mobilità, basate sulle fonti rinnovabili.

Valuteremo la possibilità di concordare con altri soggetti la contemporaneità e la sinergia della carovana con iniziative antinucleari e antimilitariste, che vadano nella stessa direzione, in altri Paesi del Nord, del Centro, del Sud dell’Europa.

Sono già disponibili il mezzo (pullmino Volkswagen) e l’equipaggio guida. Si sta inoltre lavorando ad una mostra da portare in giro con il pullmino.

L’iniziativa è promossa da Energia Felice – Fermiamo chi scherza con il fuoco atomico  (Campagna OSM-DPN).

Adesioni sui siti: www.energiafelice.it; www.osmdpn.it; http://wilpfitalia.wordpress.com