CULTURA ANCESTRALE
di Pardis Mahdavi
Mentre le giornate si allungano e i fiori iniziano a sbocciare, mio figlio di 5 anni si eccita ed esclama: ” Sta arrivando Nowruz”.
Nowruz – o “nuovo giorno” in italiano – è il capodanno iraniano. Celebrato nel momento esatto dell’equinozio di primavera, questo è un festival secolare con radici che risalgono a più di 3.000 anni fa. È stato concepito da persone di fede zoroastriana, ritenuta la religione più antica del mondo.
Da antropologa iraniano-americana, ho passato gran parte della mia vita a studiare la mia cultura ancestrale. Le festività come Nowruz hanno aiutato me e i miei figli a connettersi con la Terra e le nostre tradizioni – e ora più che mai.
La storia di Nowruz
La celebrazione del Nowruz risale almeno all’XI secolo d.C. Nello Shahnameh – o “Libro dei Re” – un testo che risale al primo secolo, la vicenda del re Jamshid è raccontata come parte della storia delle origini del Nowruz.
Re Jamshid, il quarto re di una dinastia immaginaria, è presentato come il più gentile e sapiente sovrano della Persia, la regione che si estendeva da quella che è la moderna Turchia al Pakistan. Jamshid è menzionato anche in testi zoroastriani del primo secolo.
Lo Shahnameh racconta la storia di un re che era molto sensibile non solo nei confronti dei suoi sudditi ma anche ai ritmi della Terra. Re Jamshid notò che durante i lunghi e bui mesi invernali, i suoi sudditi scendevano nell’oscurità mentre la Terra lavorava per guarire se stessa dai raccolti dell’autunno.
Quando finalmente arrivò la primavera e la terra cominciò a fiorire dopo il periodo di guarigione dell’inverno, il re volle segnarlo come l’inizio del nuovo anno – un tempo di nuovi inizi per le persone e la terra.
Ma il re Jamshid notò anche che durante quei bui mesi invernali molti dei suoi sudditi avevano iniziato a litigare tra loro e l’ingiustizia minacciava di prendere il sopravvento. Il re decise di segnare l’inizio di Nowruz con una festa chiamata Shab-e-Charshanbeh Souri, che si traduce come “Mercoledì Scarlatto”.
Il festival consiste nel saltare su una serie di fuochi – una tradizione portata dagli zoroastriani che adoravano il fuoco come segno di forza e salute eterna. L’idea dietro Charshanbeh-Souri è di saltare sui fuochi per ripulirsi dai mali – fisici, emotivi e sociali – dell’anno passato. È un modo per prepararsi alla rinascita che porta Nowruz.
Tematiche del Nowruz
Questa ricorrenza è tuttora celebrata da milioni di persone in tutta l’Asia occidentale e centrale e rappresenta l’inizio di un nuovo anno. Oggi si celebra qualche notte prima dell’equinozio di primavera, secondo il calendario solare. È un momento di perdono e di guarigione.
Quando gli individui e le famiglie saltano sul fuoco, chiedono al fuoco di prendere la loro malattia e tutta l’infelicità dell’anno passato. Chiedono altresì al fuoco di dare loro forza e salute.
La tradizione esorta inoltre gli individui a far pace con chi credono gli abbia fatto un torto in passato. Cercano anche il perdono per i propri sbagli. Questo è simboleggiato dai celebranti che uniscono le loro mani mentre saltano insieme sul fuoco.
Il giorno dopo Charshanbeh-Souri, le famiglie iniziano a preparare le loro case per Nowruz. Preparano una tavola chiamata haft-seen – che si traduce in “sette S”. Al centro del tavolo ci sono sette oggetti che iniziano con la lettera S, ognuno con un significato particolare.
Seeb (mela) è il simbolo della bellezza, seer (aglio) è il simbolo della salute e della medicina, somagh (sommacco) rappresenta l’alba, sabzeh (erba verde) rappresenta la guarigione e la rinascita della Terra, serkeh (aceto) simboleggia la pazienza, senjed (olive) segnala l’amore e, infine, samanu (dolce tradizionale iraniano) riguarda il potere e la forza del perdono.
Al centro del tavolo si mette uno specchio per la riflessione, fiori per simboleggiare la guarigione della Terra, uova per simboleggiare la vita e un pesce vivo per rappresentare la propria connessione con il mondo animale. Alcune famiglie mettono a tavola un libro religioso, come il Corano, la Bibbia o l’Avista; altre mettono libri di poeti iraniani preferiti come Hafez o Rumi.
Festeggiare Nowruz quest’anno
I temi della salute, della giustizia e del rispetto della Terra sembrano essere più rilevanti per il mondo intero quest’anno più che mai.
Man mano che la pandemia si è diffusa nel mondo, ha messo in evidenza le disuguaglianze. Gli studi hanno scoperto che i neri americani avevano tre volte più probabilità dei bianchi di contrarre il COVID-19, come risultato di molte disuguaglianze razziali. Dopo la morte di George Floyd nel maggio 2020, migliaia di americani sono scesi in piazza per protestare contro il razzismo.
Allo stesso tempo, molti notiziari hanno notato come la Terra stesse guarendo mentre la gente rimaneva in casa. Il riscaldamento globale ha portato al cambiamento climatico, che a sua volta ha causato cambiamenti catastrofici in molte parti del mondo. Mentre i festeggiamenti saranno sicuramente più sommessi del solito a causa di COVID-19, l’auto-riflessione e il legame interiore con la Terra saranno ancora parte delle celebrazioni di Nowruz quest’anno.
Credo che quest’anno, più che mai, sia importante riflettere su come possiamo essere parte di una rinascita incentrata sulla giustizia di cui il nostro mondo ha così disperatamente bisogno.
L’articolo originale può essere trovato sul sito del nostro partner: https://theconversation.com/the-story-of-the-iranian-new-year-nowruz-and-why-its-themes-of-renewal-and-healing-matter-156701
Traduzione dall’inglese di Nadezda Chub. Revisione di Flavia Negozio.