La manifestazione torinese de La Società della Cura nell’ambito della campagna nazionale Curiamo il pianeta si è tenuta ieri, sabato 10 aprile, in piazza Castello.
L’evento è stato un’occasione per presentare le criticità di cui si sta occupando La Società della Cura nel territorio torinese e di ospitare altre organizzazioni di base che stanno lavorando su temi affini a quelli trattati dal Manifesto per la società della cura e dal piano Recovery PlanET.
In piazza c’erano inoltre due banchetti di raccolta firme: la raccolta firme per il referendum abrogativo del PUR della Cavallerizza Reale e la raccolta firme ICE (Iniziativa cittadini europei) Nessun Profitto sulla pandemia per rendere i vaccini e le cure anti-pandemiche un bene pubblico globale, accessibile gratuitamente a tutti e tutte.
Il referendum abrogativo del PUR relativo alla Cavallerizza Reale è una campagna specifica de La Società della cura torinese in quanto l’appendice al Piano Regolatore che riguarda la Cavallerizza Reale è un classico esempio di dismissione di un bene pubblico a favore del privato: concludendo un processo durato anni, il PUR sancisce in maniera definitiva la possibilità di usare parti cospicue del comprensorio per edilizia residenziale, alberghi ed uffici alienandoli dall’uso e dalla proprietà pubblica. Il referendum abrogativo del PUR vuole essere l’ultimo tentativo di fermare questo processo: la campagna per raccogliere le firme necessarie ad indire il referendum è cominciata ieri in concomitanza con l’evento nazionale de La Società della cura.
In piazza è stato presentato il primo documento corale nato dal lavoro delle organizzazioni che si sono riconosciute nel manifesto per La società della cura, quel Recovery PlanET che ha dato il nome alla manifestazione nazionale: il documento prevede un piano per la ripresa centrata sull’uguaglianza di genere, i diritti delle persone e dell’ambiente e si contrappone al Recovery Plan che sta preparando il Governo Draghi in cui non si intravvede un’inversione di rotta rispetto all’impostazione ordo liberista che la faceva da padrona prima della pandemia.
La manifestazione è stata l’occasione per presentare lo stato dell’arte di altre rivendicazioni locali e non; per citarne alcune la campagna riapriamo l’ospedale Maria Adelaide, la campagna per l’acqua pubblica, la campagna per la difesa del prato nel quartiere Parella, la campagna per la difesa della legge 194 in Piemonte, la campagna per la firma da parte dell’Italia del trattato di proibizione delle armi nucleari.