In piena pandemia e pieno lockdown, questa strano inizio di primavera inizia con un messaggio importante che proviene dalla parrocchia di Vicofaro e di Ramini: la solidarietà è più forte del coronavirus, lettera aperta dei migranti di Vicofaro ai cittadini di Pistoia e a tutti gli italiani.
Il sit-in organizzato dall’assemblea permanente Antifascista e Antirazzista, ieri 21 Marzo, e sostenuto dalle associazioni: Acqua bene comune, alleanza beni comuni, Obbiettivo periferia, Comitato Palestina, oltre ad avere scopo di raccolta beni di prima necessità per i ragazzi accolti dalle parrocchie gestite da Don Biancalani è stato un momento per ricordare che Don Massimo Biancalani ha fatto una cosa che molti non hanno il coraggio di fare: ha accolto e con l’amore incondizionato ha offerto a questi ragazzi un tetto sotto il quale trovano riparo.
Senza retorica e senza celebrazioni, sono emersi i reali problemi che affliggono questo luogo: l’evidente sovraffollamento della parrocchia di Vicofaro, la preoccupazione della comunità pistoiese e l’assenza totale delle istituzioni, istituzioni che si sottraggono ad un vero faccia a faccia con le reali necessità.
Non possiamo biasimare Don Biancalani per il semplice motivo che lui sta agendo per il bene primario dei ragazzi ospiti e lo fa secondo la carità cristiana, una carità umana sopra ogni credo, religione e bandiera.
Ad un certo punto è intervenuto Wally originario del Gambia, uno degli ospiti più affezionati di Don Biancalani, ha raccontato la sua esperienza durante la quale è riuscito a trovare un lavoro come pizzaiolo presso una pizzeria di Pistoia,ma che come molti in questo momento difficile, si sono ritrovati in cassa integrazione. Questa che per molti può essere una sfortuna , per un ragazzo come Wally è un grande traguardo: la dignità di ogni uomo è avere un lavoro onesto e i suoi diritti riconosciuti.
Vorrei, un giorno, poter raccontare questa storia per ogni ragazzo di Vicofaro.
A fine sit-in canti e balli hanno rallegrato il piazzale davanti alla parrocchia e alcuni di loro hanno mostrato i lavori di sartoria che hanno realizzato : zaini , borse, complementi d’arredo.
Una giornata come questa ti aiuta a sperare che le cose possono cambiare davvero.
Foto e testo di Tatiana Boretti