Nel cuore della vitalità Milano esiste un luogo nato intorno ai primi del XX secolo con al suo interno un giardino segreto, in qualche modo “tutelato” essendo la sede del WWF milanese. Questo luogo è a pochi passi da Largo la Foppa, area molto più nota per la sua vita serale e notturna, “movida”, e per i locali da aperi/cena.

Parliamo di un progetto nato ad uso esclusivo di pittori, scultori, fotografi, scenografi per offrire spazio alle loro performance. Un luogo in cui l’architettura razionalista è una delle prime a nascere come costruzione in cemento armato e ferro in Italia.

Parliamo di uno spazio che offrì sostegno a importanti artisti sia milanesi, sia mondiali.
Una “Casa”, un tempo non lontano, per bohémien e scapigliati. Nei tempi più recenti sede di atelier di importanti artisti milanesi come Luciano Fabro, Hidetoshi Nagasawa, e la critica e storica dell’arte Jole De Sanna. Da qui sono passati personaggi che avevano un seguito nel mondo artistico come Cesare Tallone, Achille Beltrame, Adolfo Ferraguti-Visconti, Antonio Ambrogio Alciati, Giuseppe Solenghi, Salvatore Corvaja; ma anche musicisti jazzisti come Chet Baker e violinisti come Paul Godwin.

Dai primi di febbraio 2020 è stata conseguita la rivalutazione questa un’area in dismissione dalla fine del ’07 con il restauro di un progetto degli inizi del 1900.

Di cosa parliamo? Della riapertura della Casa degli Artisti. Dopo tutti quegli anni di abbandono, finalmente la sua riapertura poco prima della proclamazione dell’emergenza.

In questi giorni chiede ancora aiuto alla collettività per poter continuare a scrivere la propria storia, al servizio degli artisti, della comunità, della città e dei suoi abitanti.
L’emergenza sanitaria ha stravolto i loro progetti e le attività sono ferme da oltre un anno.

Dalla riapertura la sede è “serrata” salvo piccole interruzioni. Ciò significa che un luogo per l’arte e la cultura, che favorisce la produzione artistica e tutela l’arte come “bene comune”, rischia di chiudere le sue porte per mancanza di attività, di supporto del MBC.

Nella loro richiesta di sostegno scrivono:
“Non sprechiamo ciò che è stato costruito, ciò che abbiamo. La Casa è parte di questo patrimonio, e non solo: la Casa è uno dei rari luoghi in cui questo patrimonio si potrà rigenerare.

Sostenere Casa degli Artisti riteniamo sia responsabilità di tutti, non solo ora che stiamo attraversando tempi durissimi, ma anche quando tutto questo sarà passato e potremo tornare ad essere più liberi di godere di ciò che nutre le nostre vite.

La Casa è stata restituita alla cittadinanza un anno fa, ha superato le guerre, potrà superare anche questo, se tutti lo vogliamo. Sono gocce d’acqua per tenere vivo un bellissimo giardino.

La Casa c’è ed è un dono che Milano ha ricevuto 110 anni fa. Ma questa grande donazione vale poco se non sapremo tutti insieme farci carico di ciò che abbiamo ricevuto in eredità: un’eredità unica, indivisa, di tutti.

Diamo voce e sostegno a questa realtà!
https://www.casadegliartisti.net/2021/02/05/larte-e-un-bene-comune/

Renato Giuseppe Napoli