Come Federazione della Sinistra/Sinistra per Pisapia confermiamo il voto favorevole al bilancio che è stato così lungamente discusso.

Il motivo principale di questa scelta è dovuto al fatto che, nonostante i tagli imposti dal governo centrale, questa giunta e l’assessora Balzani hanno cercato in ogni modo di preservarne il segno a favore dei ceti popolari individuando delle priorità irrinunciabili e riducendo all’osso le spese dei vari assessorati e per il funzionamento della macchina amministrativa.

A questo proposito non è possibile tacere il problema che vivono i dipendenti comunali la cui situazione economica è diventata progressivamente più critica e sui quali ora pende la recente comunicazione, da parte del governo, del blocco dei contratti della Pubblica Amministrazione.

Un fatto che considero positivo è la decisione espressa in quest’aula da parte dell’assessore di rivedere il prezzo degli abbonamenti ATM per gli anziani. Dall’estate scorsa ho presentato, in ogni occasione possibile, la richiesta di individuare una soluzione allo spropositato aumento degli abbonamenti per i cittadini ultrasessantacinquenni e sono certa che entro breve verrà rivisto quell’aumento che considero inutilmente e ingiustamente gravoso per una fascia di cittadini e cittadine già colpiti da ticket e aumenti vari di quei servizi indispensabili per rendere la vita più sicura e dignitosa.

Un punto centrale del nostro programma politico riguarda il tema dell’abitare ed in particolare dell’edilizia popolare pubblica. A questo proposito consideriamo la decisione della giunta di gestire in proprio le case comunali, già mal governate da ALER, un’assunzione di responsabilità in relazione a quel diritto alla casa che ancora fatica a trovare attuazione. Sono certa che, anche in vista dell’imminente città metropolitana, dovranno essere prese decisioni politiche riguardanti le abitazioni pubbliche che non dipendono dal Comune di Milano ma che fanno parte di un patrimonio esteso in tutta l’area metropolitana.

E a proposito di crisi voglio lanciare qui un’idea più volte posta da Lei, Presidente: quella di studiare la possibilità di dar vita a mense popolari nelle zone più colpite dall’impoverimento, che ora viene finalmente riconosciuto come particolarmente diffuso anche a livello di dati statistici nazionali.

Lei presidente saprà suggerire i modi, anche in collegamento con il servizio Mense Comunali, affinché il settore “adulti in difficoltà” si faccia promotore di un’iniziativa che appare sempre più indispensabile.

Ricordo che lo scorso anno il Sindaco in quest’aula assicurò il suo parere favorevole a una qualche forma di “bilancio partecipato”. Mi auguro quindi che riusciremo a trovare gli strumenti adeguati per dare vita concreta a un principio che trova molti di noi favorevoli, ma che ancora fatica a individuare gli strumenti utili per rendere i cittadini e le cittadine di Milano partecipanti attivi di quello strumento fondante della politica cittadina che è il bilancio.

E’ vero che in questi anni i tagli alle risorse economiche per gli Enti Locali, imposti a livello nazionale ed europeo, hanno inciso pesantemente sulle possibilità di fare del bilancio uno strumento per i più deboli e di maggior reale democrazia. La tenacia ed anche l’inventiva per mantenere il livello del welfare ambrosiano si sono rivelate delle battaglie in controtendenza a quanto imposto da patti e trattati che avrebbero dovuto risolvere la cosiddetta “crisi”.

Ora che anche a livello europeo sta diventando sempre più evidente come i vari pareggi di bilancio e i fiscal compact stiano portando non solo a un impoverimento dei ceti medio bassi, ma anche a una non prevista recessione, voglio sperare che il nostro Comune sappia farsi portavoce di una richiesta chiara perché il nostro governo, che attualmente è alla presidenza della Unione Europea, faccia sentire alle forze politiche economiche dell’Europa la necessità di sostenere il welfare e le spese indispensabili per permettere ai cittadini impoveriti di usufruire di quei servizi indispensabili per una vita dignitosa per tutte e tutti.