Quando alle 18 di oggi sua sorella Lina ha pubblicato su Twitter l’immagine del suo volto commosso per il ritorno a casa, lo ammetto: sono scoppiato a piangere.
Loujain al-Hathloul, la coraggiosa attivista per i diritti delle donne dell’Arabia Saudita, è libera dopo 1.001 giorni di detenzione crudele e immotivata, tra isolamento, violenza sessuale, scioperi della fame e, alla fine, una condanna a oltre cinque anni che – tra sconto di pena e sottrazione dei due anni e mezzo già trascorsi in prigione – ha portato alla sua scarcerazione.
Loujain era stata arrestata nel maggio 2018 e accusata di reati inesistenti – come lo spionaggio e la cospirazione contro il regno saudita – solo per aver rivendicato al movimento per i diritti delle donne il successo delle campagne contro la discriminazione di genere.
Non conosciamo ancora tutti i dettagli, ad esempio se la libertà sarà sottoposta a condizioni. Le altre sue compagne di lotta restano ancora in carcere e nessuno sarà mai chiamato a rispondere delle torture che le sono state inflitte durante la prigionia. Ma ora abbracciamola, Loujain. La coraggiosa Loujain!