Giovanissima, intraprendente e coraggiosa: è Sara Segantin, l’autrice di Non siamo eroi, pubblicato da Fabbri Editori e disponibile dal 2 febbraio scorso sia online che in libreria.
Nonostante la giovane età, Segantin non è alla sua prima esperienza da scrittrice. Non siamo eroi arriva, infatti, dopo Alika, romanzo fantasy scritto in collaborazione con Silvia Poli. La Segantin, oltre a frequentare un master in comunicazione della scienza presso la SISSA di Trieste, è un’attivista di Fridays for Future. Sara si unisce al movimento fin dalle prime manifestazioni organizzate in Italia.
Come nasce il romanzo
L’idea di scrivere questo romanzo nasce da una duplice necessità: da una parte c’è il desiderio di raccontare i cambiamenti climatici e i loro effetti distruttivi, invogliando il lettore a scoprire di più sul tema; dall’altra c’è l’esigenza di colmare un vuoto a livello comunicativo. L’autrice evidenzia l’importanza di un’informazione che sia divulgativa, ma che sappia anche coinvolgere emotivamente: la narrativa, in questo senso, diventa il canale attraverso il quale un semplice fatto si tramuta in una storia in grado di emozionare. L’autrice fa notare che, nonostante il suo grandissimo potenziale, il genere narrativo rimane ancora uno dei mezzi meno sfruttati nella storia delle rivendicazioni sul clima.
Le vicende del romanzo prendono il via da un episodio significativo: la tempesta Vaia. Questo evento, in tutta la sua drammaticità, sconvolge la vita di Alice, la protagonista diciannovenne. Alice, attraverso un percorso di crescita personale, scoprirà la passione per l’ambiente e per l’impegno civile.
Dalla teoria alla pratica: una storia che diventa azione
Grazie all’impegno congiunto della casa editrice e di Fridays for Future, il libro è entrato a far parte ufficialmente del catalogo scuole. Si sta lavorando affinché il romanzo diventi un’opportunità di intervento nel campo educativo. L’obiettivo è quello di proporre alle scuole una serie di laboratori e percorsi didattici per sensibilizzare e coinvolgere i ragazzi in questa lotta di vitale importanza.
Sara rappresenta gli ideali delle nuove generazioni: i ragazzi di oggi sono empatici, impegnati nel sociale e sanno che non possono perdere. Non possono perdere tempo, non possono perdere l’occasione, sanno che giocano per il futuro dell’umanità. Dicono di non essere eroi, ma dovranno, anzi dovremmo esserlo tutti, se vogliamo salvare il nostro pianeta.
L’impegno di Fridays per il futuro della nostra Terra
Il movimento di Fridays porta avanti, ormai dal 2018, una strenua lotta a sostegno dell’ambiente. Lo fa attraverso scioperi, campagne di sensibilizzazione, appelli alle più alte cariche dello Stato. Tutte le rivendicazioni degli attivisti sono supportate dal parere di studiosi ed esperti. Per affrontare questo tema ci vuole coraggio e fermezza. Ci vuole perseveranza di fronte ai rifiuti e alle facce sgomente delle Istituzioni, risvegliate dal loro torpore da un gruppo di ragazzini. Ma quei ragazzini, che inizialmente sono stati visti con tenerezza e benevolenza, hanno capito che quella per i cambiamenti climatici è l’unica battaglia da affrontare al momento, se si vuole continuare a dare senso a tutte le altre.
La campagna Ritorno al futuro
In piena emergenza sanitaria, Fridays ha lanciato la campagna Ritorno al futuro, che rivendica, tra gli altri, i seguenti punti: investire nella transizione ecologica, riaffermare il ruolo pubblico dell’economia, realizzare la giustizia climatica e sociale, ripensare il sistema agro-alimentare, tutelare la salute, il territorio e le comunità.
I punti sono stati presentati all’ex presidente Conte e al ministro Costa, ma Fridays sta attendendo ancora oggi una risposta alla Lettera all’Italia inviata il 17 aprile 2020.
Questo romanzo rappresenta anche un pretesto per rilanciare la campagna e riportare l’attenzione dei media e delle autorità sull’argomento. Le richieste avanzate dai ragazzi di Fridays hanno carattere d’urgenza: è necessario agire immediatamente se si vuole evitare il collasso climatico.
Dove siamo e dove stiamo andando
Lo scenario odierno presenta molteplici incrinature: stiamo affrontando una crisi di governo, siamo nel pieno di una crisi climatica e non mancano i presupposti per una prossima, imminente crisi economica. Ciò che andrebbe considerato prima di elaborare qualsiasi tipo di piano per il futuro è che il pianeta sta morendo e noi tutti siamo i suoi assassini. Stiamo perpetrando un ecocidio in piena regola.
C’è un impellente bisogno di azioni, di fatti, di interventi rapidi che invertano la rotta di tendenza. L’impegno di Sara e dei ragazzi di Fridays è forte, ma ha bisogno del supporto dei “piani alti” perché possa diventare fattivo.
Non siamo eroi è uno strumento, uno dei tanti, utilizzato dagli attivisti per il clima. Racconta una storia di passione e di impegno a favore dell’ambiente, una storia che vorremmo che fosse (e speriamo che sia) quella di ognuno di noi perché domani sia diverso e soprattutto possibile.