Organizzazioni politiche e sociali, sindacati e organizzazioni per i diritti umani si sono mobilitate nel centro di Buenos Aires, fino a Plaza Lavalle, per chiedere alla Corte Suprema di Giustizia di rilasciare Milagro Sala, leader sociale del gruppo Túpac Amaru, cinque anni dopo il suo arresto a Jujuy.
Milagro Sala è da cinque anni o in carcere o agli arresti domiciliari per una serie di accuse montate ad arte dal governatore di Jujuy Morales, suo nemico politico da sempre, portate avanti da giudici nominati dal governatore stesso al suo insediamento. Le cause in corso hanno avuto risultati controversi e hanno prodotto la paralisi di buona parte delle attività di Tupac Amaru in una delle regioni più povere del paese, dove l’organizzazione presieduta da Milagor Sala aveva realizzato, oltre alle case popolari per cui aveva ricevuto finanziamento, ospedali, scuole, ambulatori medici, parchi giochi e parchi acquatici per i bambini, in un rivoluzionario modello di riscatto sociale dei popoli originari e della gente poveraed emarginata.
“È proprio la Corte che deve risolvere l’apertura dei fascicoli e i ricorsi in appello che abbiamo presentato”, ha spiegato il coordinatore nazionale del Túpac Amaru, Alejandro Garfagnini “La Corte deve pronunciarsi sulla nullità delle cause”, ha detto chiarendo il motivo per cui ci si è rivolti alla Corte Suprema di Giustizia.
Anche a Jujuy una manifestazione analoga si è svolta con grande partecipazione popolare e si è conclusa con il discorso di Raúl Noro, compagno di Milagro Sala.