Qualche giorno fa un palestinese fuori di testa, residente in Italia, ha danneggiato una statua della Madonna nel comune di Marghera.
Razzisti nostrani e democratici a senso unico hanno immediatamente levato accuse contro tutti i palestinesi e tutti i musulmani (loro non lo sanno che molti palestinesi sono cristiani!) e hanno chiesto che tutte le comunità palestinesi, l’ambasciata palestinese e addirittura il governo palestinese di Ramallah chiedessero scusa per l’azione vandalica di uno squilibrato.
Le scuse delle comunità palestinesi, sebbene non doverose, ma tuttavia sincere sono immediatamente arrivate, nonostante quella fosse l’azione di un solo palestinese, UNO, e per di più disturbato mentale, e quindi non identificabile con il popolo palestinese o con i musulmani, tanto più che la figura della Vergine Maria è sacra anche per l’Islam. Ma questo islamofobici e razzisti non lo sanno.
Ieri mattina, invece, un bambino palestinese, o meglio “un ennesimo bambino” palestinese, è stato assassinato da un soldato israeliano che gli ha sparato in pieno petto, ma nessuno ha chiesto a tutte le comunità ebraiche, al presidente dello Stato ebraico o al premier Netanyahu di condannare l’assassino, e nessuno ha preteso che tutti gli ebrei del mondo chiedessero scusa ai palestinesi.
Le comunità ebraiche italiane, ad esempio, sempre così attente a condannare tutti i palestinesi e i loro sostenitori, compresi i pochi ebrei non sionisti, per qualunque sciocchezza che individuano artatamente come antisemitismo, dove sono? Cosa dicono? Forse, come alcuni loro criminali rappresentanti istituzionali dicono “uno di meno”? Del resto non c’è da stupirsi, perché il povero Ali, purtroppo, è solo uno delle centinaia di bambini assassinati da un soldato o da un colono ebreo senza troppe condanne, né indignazioni democratiche, né dentro né fuori Israele.
Nel pomeriggio di ieri, per concludere la giornata, la Chiesa delle Nazioni, cioè la chiesa palestinese sul Monte degli ulivi, a Gerusalemme, quella costruita nell’orto dei Getsemani in cui Gesù passò le ultime ore della sua vita, è stata vandalizzata da un ebreo che ha appiccato fuoco alle panche, per fortuna non riuscendo nell’intento di distruggere la chiesa per il pronto intervento dei chierici.
Sono andate a fuoco solo alcune panche, che volete che sia? E’ talmente poco significativa la notizia che non passa neanche nei telegiornali. Che volete, è solo una chiesa palestinese, per quanto cristiana, attaccata da un vandalo ebreo!
Su, siamo seri, se un ebreo ammazza un palestinese, bimbo o adulto che sia, o commette uno dei tantissimi atti vandalici contro i palestinesi, non si può dire che l’omicidio o l’atto vandalico sia stato commesso da un ebreo, anche se è vero, pena l’essere accusati di antisemitismo perfino da parte di qualche sepolcro imbiancato nostrano sedicente filopalestinese.
Tutt’al più è consentito dire israeliano.
Ma basterebbe pensare che gli israeliani sono sia ebrei – non solo per religione, ma per origine dichiarata – sia palestinesi che sono riusciti a restare nelle loro case durante la Nakba per capire che NON basta dire un israeliano, e solo chi ha la paranoia dell’antisemitismo può definire antisemita chi chiama ebreo un ebreo, israeliano o meno che sia.
In conclusione, il piccolo Alì Ayman Abu Alia è stato ammazzato da un ebreo in divisa israeliana e tutto tace.
La Chiesa palestinese dei Getsemani è stata vandalizzata da un criminale ebreo e tutto tace.
Ma se uno squilibrato palestinese, forse musulmano, danneggia una statua della Madonna, i razzisti nostrani gridano vendetta e pretendono le scuse da parte di tutti i palestinesi del mondo!
Facile dire alle istituzioni di Marghera, ai leghisti e ai loro sostenitori, vergognatevi, ogni occasione è buona per esprimere il vostro razzismo.
Meno facile, invece, è accettare che i mass media considerati democratici, a partire dalle TV di Stato, seguitino ad usare due pesi e due misure mostrandosi, così, oggettivi supporter della continua violazione dei diritti umani da parte di Israele – in particolare, ma non soltanto – quando questa riguarda il popolo palestinese. A loro, sedicenti democratici il cui compito sarebbe l’informazione imparziale, a loro, che al contrario di razzisti fascistoidi dovrebbero conoscere la vergogna, è doveroso dire VERGOGNATEVI!
Che cosa altro deve fare Israele per avere la tua indignazione?
-