Non si placa la bufera che incombe sulla Regione Piemonte, l’OPI, il Coordinamento Ordini delle Professioni Infermieristiche del Piemonte, ha inviato una comunicazione inequivocabile ai responsabili della Sanità piemontese.
A seguito di quella che abbiamo già definito un’incommentabile nota della Regione Piemonte inviata alle Aziende sanitarie invitandole ad assumere medici affinché ricoprano il ruolo di infermieri, il Coordinamento del Piemonte degli Ordini delle Professioni Infermieristiche ha inviato una durissima comunicazione:
PRESO ATTO della nota della Regione Piemonte, Dipartimento interaziendale funzionale a valenza regionale “malattia ed emergenze Infettive” Direzione Sanità e Welfare; indirizzata ai Direttori/Commissari delle ASR ai Direttori Sanitari delle ASR, ai Direttori Amministrativi delle ASR, ai Servizi del Personale delle ASR, avente per oggetto: “Potenziamento dell’assistenza, ulteriori indicazioni, che si allega per conoscenza degli altri Enti destinatari della presente;
- VISTO il contenuto della suddetta nota che invita i destinatari nelle more dell’assunzione di personale di assistenza per gli Ospedali e per il territorio qualora si incontrassero delle difficoltà nel reperire idoneo personale aderente alla qualifica ricercata di procedere a contrattualizzate altre figure professionali di “supporto” sanitarie o tecniche equivalenti e, qualora necessario, di profili superiori;
- CONSIDERATO che nel documento in questione si fa espresso riferimento alla professione infermieristica, testualmente affermando che “In assenza di infermieri, ad esempio, le ASR dovranno procedere a contrattualizzare altre figure di supporto, secondo i profili professionali opportuni e, qualora indispensabile, medici, secondo le necessità assistenziali”;
- VISTI, tra gli altri, l’art. 5, decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 13 settembre 1946, n. 233, come sostituito dall’art. 4, legge 11 gennaio 2018 n. 3 e l’art. 348, c.p., come sostituito dall’art. 12, legge 3/2018, cit.; la legge 1° febbraio 2006, n. 43,
AFFERMANO
con forza che la Professione Infermieristica è indipendente e autonoma e si esercita secondo la legge al termine dello specifico percorso universitario, conseguita l’abilitazione mediante superamento del prescritto Esame di Stato e all’esito di regolare iscrizione all’Albo detenuto dal competente Ordine delle Professioni Infermieristiche, sicché qualsiasi diversa modalità eventualmente individuata per consentire l’esercizio della suddetta Professione è palesemente illecita e illegittima, in quanto frontalmente contraria ai principi e alle regole posti dalla vigente disciplina in materia e, pertanto,
CHIEDONO E, ALL’OCCORRENZA, DIFFIDANO
codesta Amministrazione, anche alla luce degli evidenti interessi pubblici che risultano violati e non correttamente perseguiti, ad annullare/ritirare in sede di autotutela l’atto in oggetto specificato con effetto immediato, al fine di scongiurare qualsiasi produzione di effetti giuridici.
Fonte: OPI