L’obbedienza non sarà ottenuta attraverso metodi soavi. Solo alcuni bambini superdotati sono in grado di ragionare e di capire. È necessario il rigore. Severità. E dirò di più: il bambino deve sentire dolore.

Milton Ribeiro, Ministro dell’Educazione.

In parole, opere e omissioni, prosegue il genocidio. Non si tratta solo di una gestione fallimentare della pandemia, i quasi 160.000 morti non sono frutto di incompetenza amministrativa, ma di un vero e proprio massacro deliberato. La Storia insegna che una volta creata la macchina del consenso, gli ingranaggi funzionano da soli, anticipando e realizzando ciò di cui le massime autorità si compiacciono: sapere sempre cosa fare anche senza che esista l’ordine esplicito.

Gli elogi costanti sia ai torturatori che alla stessa pratica della tortura come metodo di manutenzione del potere, non si sono limitati a generare l’assuefazione alla violenza istituzionale, ma sono riusciti a canalizzare le forze e soprattutto le intenzioni di annichilazione e soppressione fisica individuale e di massa: la gestione della morte come pratica di governo e della creazione di una nuova forma di convivenza sociale. La sospensione del fluire del tempo, la condanna ad una attesa permanente di un cataclisma in atto. Non è una folla rabbiosa senza controllo assatanata in un linciaggio, ma sono uomini in uniforme, obbedienti e disciplinati eseguendo le norme e il modus operandi a cui sono stati addestrati: non più sottovoce, nei sotterranei nascosti delle caserme, ma dalle alte autorità dello Stato, lungo una catena di comando che parte dal presidente della repubblica fino ad arrivare ai professori del corso preparatorio per entrare nelle forze di polizia.

Spesso in queste pagine sono state riportate le parole testuali di Bolsonaro a favore della tortura, non solamente per mezzo dei suoi elogi al regime militare, ma come pratica di comportamento, come un incentivo, come “spirito della volontà popolare”, la vendetta del cittadino per bene contro chi si azzarda a sovvertire i suoi valori, sia esso un “comunista” che un semplice delinquente. Lo sterminio in massa avviene in questo esatto momento, in una scala senza precedenti nel mondo occidentale contemporaneo, grazie alla disponibilità specializzata, alla convinzione radicata sulle abitudini di una meticolosa e precisa divisione dei compiti, tra i dirigenti che si esprimono a parole, il potere esecutivo che le mette in atto, il legislativo che volge lo sguardo altrove, e il giudiziario che, oltre a tollerare, in colpevole omissione, protegge.

Il direttore del corso preparatorio per le reclute della polizia militare, utilizza la sua amicizia col presidente della repubblica per divulgare un suo messaggio di incentivo, una sorta di annuncio pubblicitario risalente a qualche mese fa con l’autorizzazione esplicita dell’uso dell’immagine e delle parole presidenziali. Uno dei figli, oggi deputato federale, quando faceva parte del corpo docente, diede una lezione in cui auspicava il colpo di stato per mezzo dell’arresto dei giudici della Corte Suprema, in aiuto dei quali nessuno avrebbe alzato un dito, tanto che per prelevarli sarebbe bastato l’intervento di un caporale e un soldato. Bolsonaro raccomanda agli alunni di studiare per entrare a far parte dei vari corpi di polizia, il corso in questione saprà dare loro tutta la preparazione necessaria.

Nessuno ha lavorato tanto nella polizia di questo paese, come me: chi ha ucciso più di tutti sono io, chi ha torturato di più, sono io. Cosa può generare una vagabonda criminale se non un piccolo delinquente? È per questo che entravo pronto per massacrare, uccidevo tutti, madri, figli, e bambini appena nati “, dice Norberto Florindo Junior, ex capitano di polizia, in una sua lezione. Prosegue specificando i metodi di tortura più efficaci senza dimenticarsi di sppecificare che è inammisibile trasportare un bandito ferito all’ospedale. Bisogna ucciderlo durante il trasporto, possibilmente soffocandolo. Nei primi sei mesi dell’anno 3.148 persone hanno perso la vita per mano della polizia. Il 75% afro brasiliani. Bolsonaro, da deputato, dal pulpito parlamentare invocava l’azione dei gruppi di sterminio; da presidente non perde occasione di elogiare la pratica di tortura e gli stessi torturatori definendoli, patrioti ed eroi del Brasile, vede il suo sogno di morte realizzarsi nell’abissale silenzio istituzionale, nella generosa connivenza della grande stampa, nell’appoggio popolare. Un importante deputato dell’area di governo lancia la campagna per una nuova assemblea costituente, dice che è la nostra costituzione, nata nel 1988, “ per i cittadini prevede solamente diritti quando invece sono necessari i doveri” . Nel frattempo la campagna negazionista verso la pandemia continua per bocca dello stesso presidente che espone le sue certezze contro il futuro vaccino e annuncia che non ne comprerà nessuna dose proveniente dalla Cina: non permetterò a una dittatura comunista di trasformare il nostro popolo in una cavia dei suoi esperimenti.

In parole, opere e omissioni, il genocidio brasiliano continua indisturbato il suo corso.

https://g1.globo.com/monitor-da-violencia/noticia/2020/09/03/no-de-pessoas-mortas-pela-policia-cresce-no-brasil-no-1o-semestre-em-plena-pandemia-assassinatos-de-policiais-tambem-sobem.ghtml

https://www.cartacapital.com.br/sociedade/ex-pm-ensina-tecnicas-de-tortura-e-execucao-em-aulas-preparatorias/