Provata e in cattive condizioni di salute ma felice, finalmente la mattina dell’8 ottobre Narges Mohammadi, una delle più importanti attiviste per i diritti umani dell’Iran, ha lasciato la prigione di Evin.
Sostenitrice dell’abolizione della pena di morte, vicepresidente del Centro per i difensori dei diritti umani, Narges Mohammadi era stata arrestata nel maggio 2015 e condannata a 10 anni per “fondazione di un gruppo illegale”.
Le prove? Alcune interviste rilasciate alla stampa internazionale e l’incontro avvenuto un anno prima con l’alta rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
Nel 2016 le era stata inflitta un’ulteriore condanna, stavolta a 16 anni, per “collusione contro la sicurezza nazionale” e “propaganda contro lo stato”.
Ma ora tutto pare finito.