Lavoro forzato spesso significa un salario non retribuito, eccessive ore di lavoro senza riposo, sequestro dei documenti d’identità, poca libertà di movimento, inganni, intimidazioni e violenza fisica e sessuale. ILO/A. Khemka
Secondo John Ashe, presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “non solo la tratta di esseri umani costituisce una delle violazioni dei diritti umani più grottesche, ma è un crimine lucroso per i perpetratori, con un profitto annuo di 36 miliardi di dollari, rappresenta il terzo crimine più redditizio del mondo, subito dopo il traffico di droghe ed armi illegali”.
Non c’è spazio nel mondo moderno per la tratta degli esseri umani, ha dichiarato Ashe il 14 Luglio 2014, durante un evento speciale tenutosi presso la sede centrale delle Nazioni Unite in onore della prima Giornata Mondiale contro la tratta di esseri umani.
“Milioni di persone, la maggior parte donne e bambini, sono vittime di una nuova forma di schiavitù – conosciuta come tratta di esseri umani”, afferma Ashe, ricordando che le vittime stimate di questo flagello sono all’incirca 2,5 milioni.
“Uomini, donne e bambini cadono nelle mani dei trafficanti sia nei loro paesi che all’estero”, specifica. “Tutti i paesi del mondo sono coinvolti in questo traffico, sia come paese di origine, transito o destinazione delle vittime.”
Le organizzazioni di finanziamento che assistono le vittime rappresentano uno strumento chiave per fornire supporto, sostiene Ashe, ed incoraggia tutti gli Stati Membri a dare il loro contributo finanziando il Fondo Fiduciario Volontario delle Nazioni Unite per le vittime della tratta di esseri umani.
“La tratta degli esseri umani non è solo una tra le violazioni dei diritti umani più grottesche, ma è un crimine lucroso per i perpetratori”, ribadisce il Presidente. “Con un profitto annuo di circa 36 miliardi di dollari, rappresenta il terzo crimine mondiale più redditizio dopo il traffico di droghe ed armi illegali”.
Inoltre, Ashe ha aggiunto che nonostante si sia fatto molto per combattere la tratta degli esseri umani, tra cui l’adozione da parte dell’Assemblea nel 2010 del Piano Globale di azione per Combattere la Tratta degli esseri umani, occorre agire ancora di più al fine di aiutare gli uomini, le donne e i bambini che vengono venduti per lavoro o per schiavitù sessuale, oppure obbligati ad azioni illegali.
Martin Sajdik, Presidente del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC), ha affermato che il Fondo Fiduciario Volontario delle Nazioni Unite per le vittime della tratta di esseri umani ha già fatto notevoli progressi per ricostruire la vita di queste vittime.
“Possiamo fare molto, molto di più ”ha aggiunto“ dobbiamo assolutamente comprendere meglio la natura del crimine che stiamo cercando di affrontare”. E rivolgendosi alle vittime, ha dichiarato: “Non siete soli, vi aiuteremo a recuperare le vostre vite e la vostra dignità”.
Anche Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, ha sottolineato in un video messaggio la necessità di migliorare la vita di queste vittime. È fondamentale, ha affermato, che tutti gli Stati membri finanzino il Fondo Fiduciario Volontario, il quale a sua volta supporta importanti organizzazioni non governative che aiutano i sopravvissuti a rimettersi in piedi e reintegrarsi all’interno della società.
Yury Fedotov, direttore esecutivo dell’Ufficio delle Nazioni Unite per le Droghe e la Criminalità (UNODC) ha dichiarato in un video messaggio che l’atto di vendere esseri umani come fossero delle merci distrugge ogni brandello di dignità e rispetto.
È difficile credere che nel mondo odierno ci sia posto per la tratta di esseri umani, ha sostenuto. Ma molto più allarmante è che la maggioranza sia costituita dalle donne – per un totale del 60 per cento – mentre donne e bambine insieme raggiungono il 75 per cento di tutte le vittime.
Successivamente Ashe ha invitato tutte le nazioni a ratificare ed adempiere integralmente la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale a livello locale, nazionale e regionale, per unificare i tentativi e bloccare i flussi di denaro riciclato. Ed ha aggiunto che tutti i paesi nonostante i tempi economici preoccupanti devono continuare ad aiutare le vittime e i sopravvissuti.
Durante l’evento ha anche preso la parola Rani Hong, una precedente vittima della tratta di esseri umani, venduta all’età di sette anni come schiava in India. “Ero terrorizzata, una bambina piccola, senza nessuno che potesse rispondere alle sue domande”, ha spiegato, ricordando il modo in cui il suo padrone e proprietario la picchiava e la faceva morire di fame.
Mentre è di fondamentale importanza riconoscere i risultati e progressi raggiunti contro la tratta di esseri umani, rimane ancora tanto da fare, ha aggiunto.
Tre mesi fa, in Nigeria, 200 ragazze sono state catturate, ha ribadito, sottolineando l’importanza di stimolare nuovi argomenti e soluzioni attraverso i social media.
Oltre ad altri interventi e ad un dialogo interattivo, all’evento ha partecipato con un’esecuzione il pianista classico contemporaneo Chloe Flower.
Traduzione di Francesca Vanessa Ranieri
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