Breve intervista a Annabella Coiro, co-fondatrice della rete di scuole e associazioni ED.UMA.NA
Come vedi la riapertura della Scuola? È tutto pronto?
Siamo pronti? No, decisamente no. Nell’incertezza totale ci apprestiamo ad assistere all’apertura della scuola, a giorni alterni, a orari diversi, perfino in giorni diversi, 3 a casa, 25 in classe, metà in una classe e metà in un’altra classe, una settimana a scuola e una settimana a distanza, oppure tutti insieme come se nulla fosse cambiato, ma si entra da porte diverse. Di questo si parla tra genitori quando ci si incontra, prima del grande inizio… o nei gruppi whatsapp già pronti da giorni…
E le aule? a volte sono in giardino, oppure sono spoglie e asettiche, con banchi a soldatino, ‘no si dice distanziati’, una mamma precisa, qualche temerario addirittura osa con i banchi ad isola, ma con le piante, qualcuno dice ‘si può!’ Qualcun altro dice ‘ma va, avete spazi grandi…’, ‘davvero non mi sembrava’… ma c’è chi sostiene ‘ma no non si può!’, qualcuna ribatte ‘ho letto che si può ma è il dirigente che non vuole’, qualcun altro fa eco ‘a me hanno detto che chiudono i quaderni in un sacco per 48 ore’, ‘davvero?’, ‘ Si forse è una buona idea’, ‘ma no ma va è una bufala!’ dice una mamma da lontano ‘È un virus non sono i pidocchi…’….poi salta su un signore ‘ ma il termoscanner?’, ‘si, ci vuole’, ‘no non serve’, un coro di signore… ‘mi raccomando fatelo a casa…’ dice una maestra che passa di lì…’ ma cosa? Proviamo la febbre? Asciughiamo il naso, e il raffreddore?’, ‘ Si va o non si va a scuola con il raffreddore?’, ‘penso si di si’, ‘ma no dai lascialo a casa… non si sa mai… ‘ ‘si me l’ha detto anche la mia amica… e comunque il pediatra il certificato non può farlo, ma quindi lo mando?’ ‘Si dai oggi stanno in giardino’, ‘e domani?’. ’Domani è un altro giorno… le cose cambiano…’
In questa apertura sparpagliata, c’è e tanta disinformazione e sicuramente molta preoccupazione, le maestre, i dirigenti ce la stanno mettendo tutta per cercare di riappropriarsi di una Scuola che non c’è più, preoccupata di risolvere problemi tecnici anziché pedagogici…
Eppure oggi abbiamo un’unica certezza: siamo grati di essere a Scuola, in presenza, non era scontato…
Per questo può aiutarci se ci fermiamo un minuto, facciamo sentire i nostri applausi, per la Scuola, per noi, per i bambini e le bambine che non vedono l’ora di incontrarsi, senza troppe domande…
Per questo sostengo la campagna #FinalmenteScuola: un invito a raccontare e condividere questo momento così importante per bambini, bambine, genitori e insegnanti. Questo il senso dell’iniziativa che abbiamo lanciato a livello nazionale, nata dalla collaborazione di reti, enti e associazioni di varie parti di Italia che si rivolge alle famiglie, ai presidi, agli insegnanti, al personale ATA e a tutti i cittadini.
Ai docenti, invece, chiediamo di dedicare un tempo adeguato a celebrare l’incontro della classe, un tempo che metta al centro la felicità di ritrovarsi e le emozioni, anche quelle difficili. Un tempo dedicato all’ascoltarsi.
A questo link alcuni suggerimenti e lo spazio dove condividere immagini e racconti con un click.
Ma tornare non basta! Oltre alle celebrazioni la campagna #FinalmenteScuola propone a chiunque abbia a cuore la scuola di monitorare e raccontare, prima, durante, dopo il primo giorno di scuola, le condizioni della riapertura, per rendere pubblici i dati: la cittadinanza deve conoscere la realtà e metterla a confronto con le comunicazioni del Ministero.
Qui i link per il monitoraggio questionario quantitativo e questionario qualitativo
Gruppo FB aperto: https://www.facebook.com/groups/3356925897762315