Mi ero appena alzata
e percorrevo un viale nel cuore di San Paolo.
La ragazza era ancora sdraiata,
avvolta in una coperta sporca,
il materasso sporco buttato sul marciapiedi,
di fronte a un negozio ancora chiuso.
I suoi profondissimi occhi, pieni di vuoto,
entrarono in me:
chiedendomi perché il mio materasso era pulito,
perché la mia coperta era pulita,
perché io dormivo dentro a una casa.
La vagina di Perata Wakathautheri
sanguinò per la prima volta.
Rapidamente,
venne costruito un separé dentro alla maloca*,
vicino all’area riservata alla sua famiglia estesa.
Uscì dal separé solo dopo la seconda mestruazione
e, in quel periodo, non parlò più con nessuno:
soltanto ascoltò la comunità dire.
Entrò bambina:
quando uscì dal separé,
nel volto magro e pallido
brillavano occhi di donna.
*Maloca: grande casa comunitaria indigena.