Continuiamo il nostro “viaggio per diventare un essere umano migliore” insieme al Dr. Parimal Merchant, membro del Movimento Umanista indiano dal 1980.
Era stata una brutta giornata. Per l’ennesima volta, lo stesso problema col mio capo. Senza che avessi alcuna colpa, aveva trovato pecche nel mio lavoro e mi aveva umiliato.
“Perché non gli dai una lezione?” mi disse un amico. Eravamo un po’ in anticipo per la nostra riunione settimanale e, percependo il mio stato d’animo, me ne aveva chiesto la causa. “Lamentati di lui col suo capo”; “Trova i suoi punti deboli e colpisci lì”; “Non condividere con lui informazioni chiave e costringilo a fare i conti con la situazione”; “Non collaborare ad altri progetti”: piovevano suggerimenti. Mi chiedevo se dovessi ascoltarli.
“Perché non molli il lavoro?”, fu un altro consiglio. “Quando non ci sarai più, si renderà conto di quanto eri importante e si pentirà del trattamento che ti ha riservato”.
Ero attonito. Non avevo mai preso in considerazione quel punto di vista. Qui c’erano alcuni amici pieni di buone intenzioni che mi davano consigli. Dovevo ascoltarli? In effetti, chi avrei dovuto ascoltare?
Lo proposi come argomento di discussione. Davanti ai diversi problemi della vita, chi dovremmo ascoltare? Non posso aspettarmi consigli dai miei genitori, che non conoscono la complessità della situazione. Il mio insegnante dell’università può insegnarmi una materia, ma lui stesso nel suo lavoro vive situazioni che non sono poi così soddisfacenti.
“La cosa migliore è guardare dentro”; “La migliore fonte di orientamento è in profondità dentro di te”.
Sarà davvero così? Se sì, mi è sorto un dubbio su come potessi attingervi.
“Puoi personificare il tuo sentire più profondo nella forma di una guida interna. Può essere l’immagine di una persona viva o morta, o persino immaginata. Alcune persone immaginano come guida interna i loro genitori, i nonni, un insegnante, un amico o l’immagine di qualche dio.”
“Puoi chiudere gli occhi e pensare alla guida. Puoi sentire la sua presenza e parlare con lei delle questioni importanti della tua vita”.
“È importante avere sempre l’immagine della stessa persona, lavorare ogni volta con la stessa immagine. Col passare del tempo la persona potrebbe cambiare, ma sarebbe meglio che rimanesse costante, che non cambiasse spesso”.
Mi chiedevo chi dovessi scegliere come guida interna. Potevo pensare a così tante persone intorno a me, nel presente e nel passato. Come scegliere?
“La persona che scegli dovrebbe avere tre qualità: saggezza, bontà e forza”.
Ho chiuso gli occhi e ho pensato a una persona. Ho provato a parlargli della situazione sul lavoro e mi sono reso conto che l’idea di recare danno al mio capo era mal posta, che dovevo guardare l’“a che scopo” del mio lavoro e, dato che si trattava dell’apprendere, dovevo valutare se stavo avanzando in quella direzione oppure no. Se sì, dovevo continuare a accettare il prezzo; se no, dovevo lasciare il lavoro e cercare il modo di ottenere quello che volevo.
Mi sono reso conto del potere delle tre qualità: saggezza, bontà e forza. Mi sono anche accorto che attraverso l’immagine della Guida Interna c’era una voce, nella profondità di me stesso, che mi rispondeva. Ora avevo una persona dalla quale potevo cercare aiuto in qualunque momento e per ogni situazione.
La “Guida Interna”: un nuovo insegnamento e un passo avanti nel mio cammino per diventare un essere umano migliore.
Parimal Merchant Volontario Umanista