Andavo da Guarulhos verso San Paolo.
Schiacciata nel corridoio del pullman,
la mamma tentava proteggere il bambino cianotico.
Disgustati, i passeggeri guardavano in faccia la morte:
rotondissimi occhi persi nelle orbite,
fontanella bassa, pelle gialla.
Nella fermata all’altezza dell’ospedale,
una dura lotta per riuscire a scendere.
Il padre di quel bambino non ha automobile.
Parenti e amici di quel bambino non hanno automobile.
Nemmeno un’ambulanza disponibile per quel bambino.
Quando Xaahemè percepì
che la figlioletta stava male,
preoccupata parlò con suo fratello.
Veloce, lui partì in direzione del villaggio vicino.
Poco più di due ore dopo,
tornava accompagnato da Opomoxi,
vecchio e rinomato sciamano.
Subito iniziò la cura sciamanica,
mentre nella maloca*
le attività si svolgevano a ritmo abituale.
Nessuno guardando lo sciamano e la sua piccola paziente,
però, tutti all’erta,
accompagnando la cura con udito attento,
condividendo la preoccupazione della mamma
e la fede dello sciamano.
*Maloca: grande casa comunitaria indigena.