Immaginiamo per un momento di vivere con un sistema monetario che si discosti da quello odierno. Possiamo simulare qui uno scenario del genere, perché ovunque l’umanità crede di poter ritornare ai fasti di un tempo se dispone di molto denaro. Non si persegue nessun’altra idea. E’ arrivato il momento di ripensare la convivenza sociale riconoscendo e superando le mancanze della società odierna. Bisogna iniziare dal sistema monetario, per attribuire finalmente al denaro un ruolo subordinato.

Il denaro dovrebbe essere guadagnato e controllato secondo la Teoria della Moneta Moderna (1) (MODERN MONETARY THEORY, abbreviata MMT). Si affida a un’istituzione eletta dalla popolazione il compito di produrre e distribuire tutta la moneta. Non ci sono interessi e non bisogna restituire il denaro. Questo sarebbe già da solo un enorme passo in avanti: finora si poteva ottenere il denaro assumendo un credito, da restituire con gli interessi. Presumibilmente nessuno ha mai pensato di fare qualcosa di diverso, soprattutto con i soldi. Si potrebbero quindi sostenere spese importanti, perché il denaro sarà disponibile per questo.

C’è una seconda importante miglioria. L’unico motivo per cui si ricorrerebbe alle imposte sarebbe quello di ridurre la quantità di moneta che circola. Così diventa possibile gestire tutto il denaro attraverso la tassazione (2). Si eviterebbero gli sprechi che sono tanto dannosi per la natura e l’ambiente. Grazie al fisco sarebbe inoltre possibile limitare la quantità di moneta che le banche conservano come riserva frazionaria. I risparmi riducono la quantità di denaro in circolazione. Che gran vantaggio si ha quando le imposte riescono davvero a gestire il flusso monetario e di conseguenza il governo non vive più delle imposte che riempiono le casse dello stato.

Una soluzione del genere ovviamente funziona solo nel caso in cui ogni stato sia responsabile della stampa del proprio conio e le banche lo gestiscano intelligentemente. È necessario che si istituisca finalmente una democrazia diretta per raggiungere questo traguardo. È solo la maggioranza della popolazione e non il denaro, come accade oggi, a decidere quale sia la meta del viaggio. Se si dovessero riscontrare delle irregolarità nella gestione della moneta, sarebbe la popolazione stessa ad averne la responsabilità, poiché avrebbe peccato di disattenzione. Ecco in cosa consisterebbe il prossimo passo: tutti devono prendersi cura del sistema. I rappresentanti del popolo, eletti dai cittadini, non appartengono a nessun partito e agiscono sempre in base alla propria coscienza. Un’idea del genere, insieme alla Teoria della Moneta Moderna e alla democrazia diretta, potrebbe rivelarsi efficace nelle questioni monetarie. La democrazia parlamentare odierna non si è mai liberata dalla sua dipendenza dai finanziatori.

Il reddito di base incondizionato modificherà radicalmente il modo di pensare al denaro. Per la prima volta nella storia dell’umanità l’uomo potrebbe essere davvero libero. E’ difficile immaginarsi le conseguenze di una simile riforma, anche solo a livello psicologico. Quanto saremmo liberi se ognuno potesse decidere autonomamente quale attività lavorativa gli piacerebbe svolgere. Poiché nessuna occupazione sarebbe più soggetta a tassazione, sicuramente il numero di liberi professionisti aumenterebbe drasticamente. Non si può neanche obiettare che non esisterebbe più il lavoro precario, visto che proprio posti di lavoro del genere dovrebbero essere retribuiti nella maniera migliore possibile.

Di conseguenza si potrebbe osservare l’economia con uno sguardo del tutto diverso. L’aumento dei giri d’affari, il PIL, la concorrenza: niente di tutto ciò sarebbe più oggetto di interesse. Conterebbe soltanto che tutti abbiano il necessario per vivere. Si dovrebbe festeggiare ogni azione compiuta nella lotta contro i cambiamenti climatici. Si dovrebbero evitare le grandi concentrazioni di denaro nelle mani di pochi, perché sono pericolose. Tutte le imprese dovrebbero trasformarsi in cooperative e ogni lavoratore diventare un co-proprietario. Che bel clima lavorativo ci sarebbe se non ci fossero contratti differenziati. Anche in questo caso ogni passo fatto sarebbe frutto di una scelta democratica. Si abolirebbero le società per azioni e le borse, non si potrebbe più produrre denaro con il denaro. Sarebbero esclusi anche i casi di bancarotta, visto che il reddito di base incondizionato garantirebbe sempre le necessità di base dei lavoratori. Le attrezzature e le macchine inutilizzate non perderebbero più il loro valore (svalutazione immobilizzazioni materiali NdT). Non esisterebbe più concorrenza, ma solo collaborazione, motivo per cui si cercherebbe sempre una risoluzione comune dei problemi.

Al giorno d’oggi i vincoli familiari hanno la peggio. I bambini vanno all’asilo e gli anziani nelle case di riposo, il tutto solo per guadagnare di più. Che grande progresso faremmo, se gli anziani non dovessero più aspettare inerti che arrivi la fine, ma invece potessero dare una mano nella cura e nell’istruzione dei più piccoli. Così si migliorerebbe il clima sociale, visto che oggi i bambini vengono lasciati troppo presto a loro stessi, ma si dovrebbe comunque imparare ad ascoltare i più grandi, altrimenti si andrebbe incontro all’incuria a cui si assiste spesso nella nostra società. Si garantirebbero ulteriori vantaggi per le famiglie numerose nel momento in cui si riducono a zero le distanze grazie ad alloggi comunitari. Prendersi cura l’uno dell’altro è contemporaneamente gratuito e molto più personale. Si tornerebbe a curare il culto degli antenati, oggi completamente dimenticato. Non c’è bisogno di rinnovare le case e i mobili in continuazione. Durante la formazione dei giovani non si potrà prescindere dal fornire delle nozioni sul sistema economico e sociale, in modo tale da evitare che si ripetano fenomeni odierni come lo sfruttamento degli individui e della natura, causati dal sistema monetario.

Chissà se sarà tanto difficile immaginarsi tutto ciò. Finalmente la famiglia tornerebbe in primo piano. Finalmente la natura e l’umanità tornerebbero a essere in armonia.

C’è molto da fare e si spera che i pessimisti non prendano il sopravvento. Sarebbe un peccato che l’umanità debba continuare a soffrire a causa del sistema monetario odierno.

 

Traduzione dal tedesco di: Emanuele Tranchetti

Revisione: Thomas Schmid

Note:

(1) In anni recenti è stato sviluppato un approccio alla macroeconomia chiamato “modern money theory”. Gli elementi della teoria non sono nuovi, ma è nuova la loro integrazione al fine di elaborare un’analisi coerente.  La teoria svela come “funziona” la moneta nell’economia moderna. Le sue conclusioni sono state riportate in un gran numero di pubblicazioni accademiche. La “teoria della moneta moderna” è riconosciuta come un’alternativa, più o meno coerente, ai punti di vista convenzionali.  Per chi volesse approfondirne la conoscenza, data la sintesi un po’ decontestualizzata ed estrema dell’articolo, consigliamo di consultare il sito della Rete MMT NdT.

(2) “L’IMPORTANZA DELLA REDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE. Quando parliamo di REDISTRIBUZIONE intendiamo l’azione di livellamento degli squilibri che possono determinare accentramenti di potere eccessivi.
Fra le tante funzioni delle tasse c’è anche questa: togliere a chi ha troppo per darlo a chi ha troppo poco. Le tasse drenando ricchezza in eccesso oltre una certa soglia (in percentuale sui redditi) e ridistribuendola attraverso ad esempio la facilitazione all’accesso ai servizi pubblici alle fasce reddituali più deboli (scuole, asili, assistenza sanitaria, ecc.).

Quando c’è poca moneta in circolazione lo Stato può immetterne di nuova nell’economia, ma se ce n’è troppa o è troppo concentrata, lo Stato se la riprende con le tasse per arginare i fenomeni come l’inflazione o la concentrazione di ricchezza e di potere”. Tratto dal sito Economia Spiegata Facile riguardo a come si finanzia lo stato sovrano, quando cioè gestisce la propria moneta, NdT.