I musei hanno la responsabilità di parlare del clima e dell’emergenza ecologica.

I musei custodiscono la nostra memoria collettiva sotto forma di oggetti e reperti del passato. Sono enti che operano sul lungo termine ed al di là dei cicli politici e finanziari a breve termine.

Contengono, tra le altre cose, le prove delle cinque precedenti estinzioni di massa nella storia della Terra e dei precedenti cambiamenti climatici non provocati dall’uomo. Ciò li lega all’imperativo morale di lanciare l’allarme sull’attuale emergenza climatica ed ecologica e di informare i cittadini spronandoli all’azione.

Quest’esigenza si rende particolarmente urgente alla luce dell’epidemia di Covid-19 che ha messo a fuoco le conseguenze della crisi ecologica.

Cambiamento

L’Horniman è l’unico museo londinese in cui ambiente, ecologia e cultura umana possono essere osservate l’una accanto all’altra su scala globale. Si trova nel quartiere di Lewisham e attira un pubblico locale eterogeneo di oltre 900.000 visitatori all’anno, soprattutto famiglie.

Sappiamo che i genitori e gli accompagnatori in visita al museo sono molto preoccupati per il futuro col quale la prossima generazione si confronterà, per cui in questo momento la nostra missione principale è quella di affrontare le questioni interconnesse riguardanti clima, biodiversità e giustizia sociale.

Siamo stati tra i primi musei a dichiarare l’emergenza climatica ed ecologica, dandole voce con un dettagliato Manifesto per il Cambiamento nel gennaio 2020 e nominando un responsabile dell’azione per il clima e l’ecologia.

La motivazione al cambiamento è sopraggiunta quando due anni fa sono entrato a far parte dell’organico in qualità di direttore esecutivo e ho coinvolto il personale e i collaboratori esterni nella revisione della missione dell’Horniman. Abbiamo scoperto che il museo è molto amato, ma la maggior parte delle persone non sapeva dire a cosa servisse; hanno semplicemente elencato le sue attrazioni: le gallerie del museo, l’acquario, la voliera delle farfalle, i giardini, il percorso naturalistico, il punto di ristoro.

La sua missione primaria consisteva nel promuovere la valorizzazione delle culture globali e degli ambienti naturali, di per sé piuttosto fragile alla luce di quanto stava accadendo nel mondo. Il nostro fondatore, Frederick Horniman, era un quacchero i cui genitori erano attivi nel movimento anti-schiavismo e nella riforma penale, quindi al centro dell’istituzione era presente un ethos di coinvolgimento in temi vitali.

Così, piuttosto rapidamente ci siamo resi conto di avere una posizione unica a Londra, grazie alla combinazione di cultura e natura globali e gli amministratori hanno approvato una nuova missione: L’Horniman ci collega tutti con le culture globali e l’ambiente naturale, incoraggiandoci a plasmare un futuro positivo per il mondo che tutti condividiamo.

Azione

Il Manifesto è nato dopo un periodo di riflessione che ha seguito la dichiarazione di emergenza, e pensando cosa sarebbe stato necessario fare per diventare un museo più ecologico e promotore della biodiversità. Ci siamo rivolti in particolare ai gruppi locali come il London Environmental Educators Forum e Clean Air SE23, nonché ai colleghi del comitato di Lewisham responsabili della realizzazione del Piano d’Azione Strategico d’Emergenza Climatica.

Le azioni del Manifesto si basano sul lavoro attuale, tra cui la sostituzione dell’acqua in bottiglia e degli imballaggi in plastica da asporto dell’Horniman Café con prodotti a basso impatto ambientale e la sensibilizzazione del pubblico attraverso eventi e mostre come l’esposizione pop-up Beat Plastic Pollution all’Aquarium, che è stata selezionata per i Museums Change Lives Awards nel 2019.

Il Manifesto, accompagnato da un dettagliato piano d’azione, è visibile sul nostro sito web. Esso comprende l’impegno a neutralizzare le emissioni di gas a effetto serra entro il 2040 attraverso la realizzazione di un centro per l’energia che aiuti la transizione alle energie rinnovabili, nonché l’impegno a compostare il 97% dei rifiuti organici ogni anno.

Il nostro rinominato Climate and Ecology Action Group ha il compito di accelerare il lavoro; stiamo anche incoraggiando il nostro personale ad agire a titolo personale – ad esempio utilizzando il nostro programma “al lavoro in bicicletta” e introducendo sessioni sul vivere in modo sostenibile durante la pausa pranzo.

La pandemia ha ulteriormente confermato il nostro precedente impegno a ridurre i voli e aumentare le videoconferenze.

Avanguardia

Abbiamo anche una serie di iniziative più specifiche riguardanti il nostro ruolo come museo e come giardino.

Il nostro acquario è un precursore dello sviluppo di tecniche che stimolano la riproduzione sessuale dei coralli. È inoltre diventato la prima istituzione a livello globale a promuovere con successo la riproduzione pianificata del corallo per diffusione e la prima fecondazione in vitro dei coralli in cattività nel Regno Unito.

I nostri progressi nella riproduzione controllata dei coralli in cattività stanno sostenendo le strutture di ricerca sui coralli in tutto il mondo, dando l’opportunità di esaminare gli effetti del cambiamento climatico, aiutando il ripristino delle barriere coralline e promuovendo stili di vita sostenibili.

Un altro punto fondamentale per il raggiungimento della nostra missione è il progetto “Nature and Love” (“Natura e Amore”, n.d.t.). Si chiama così perché le ricerche mostrano che molte persone sono disorientate di fronte all’enormità dei problemi climatici ed ecologici, il che le porta a sentirsi impotenti e demotivate. Uno dei modi più efficaci per superare questa situazione è fare appello all’amore per la famiglia, in particolare per la prossima generazione.

All’Horniman questo valore è sentito in modo particolare perché, come già detto, sappiamo che genitori, nonni e familiari sono davvero preoccupati per il futuro che i loro figli erediteranno. Dato che la parola più spesso associata all’Horniman è “amore” (come in “Amo l’Horniman”), un invito all’azione di questo tipo risulta potente.

Comunità

Abbiamo in programma di ristrutturare la nostra Galleria di Storia Naturale, che ha circa 60 anni e non fa menzione dell’influenza delle persone sull’ambiente e sul clima, e allo stesso tempo di aggiornare il nostro Acquario per dare risalto al Progetto Corallo. Collegheremo il tutto con i nostri spazi esterni, dove creeremo due nuove zone pubbliche.

Una sarà un’area per il giardinaggio sostenibile, che aprirà al pubblico il nostro vivaio per incoraggiare stili di vita più ecosostenibili e l’altra sarà una nuova area giochi a tema naturalistico che aprirà l’accesso al nostro percorso naturalistico nascosto lungo quasi un chilometro.

Questi cambiamenti pratici vengono realizzati con lo scopo di coinvolgere un pubblico sempre più ampio nell’azione a favore del clima e dell’emergenza ecologica.  Lavoreremo con i gruppi locali, compresi quelli attivi nella questione climatica e relativa all’inquinamento, mostreremo le interrelazioni tra umanità e pianeta Terra nel corso dei secoli e i suoi effetti e – cosa fondamentale – adotteremo un approccio basato sui risultati che incoraggerà i visitatori ad agire nella sfera della vita privata.

Alla guida vi sarà il nostro progetto Environmental Champions, sviluppato con l’aiuto del programma Accelerator gestito da Julie’s Bicycle, un’organizzazione di beneficenza che sostiene l’azione della comunità creativa nei confronti del cambiamento climatico e dell’ecosostenibilità. Il progetto recluterà famiglie e singoli individui affinché si impegnino a intraprendere azioni che riducano l’impronta ambientale e incoraggino la biodiversità, sostenendosi a vicenda nella realizzazione di questi obiettivi. I partecipanti avranno a loro disposizione un programma di relatori motivazionali e attività stimolanti e saranno messi in grado di seguire i propri progressi nel tempo, con l’aiuto della nostra Responsabile dell’Azione per il Clima e l’Ecologia, Carole Destre.

Responsabilizzazione

Un fattore determinante in questo processo è l’idea di responsabilizzare i nostri visitatori a diventare cittadini attivi e non consumatori passivi.

Uno degli aspetti sconfortanti dell’affrontare l’emergenza climatica ed ecologica è l’impressione che, anche se incoraggiamo le persone a vivere in modo sostenibile, i veri cambiamenti debbano arrivare a livello di governi, multinazionali e istituzioni finanziarie.

Crediamo che il nostro compito riguardi in parte l’incoraggiare le persone non solo a fare cambiamenti nella propria vita, ma anche ad usare il loro potere come cittadini per fare pressione a favore del cambiamento su larga scala.

Se abbiamo imparato qualcosa dalla pandemia, è che le azioni – piuttosto che i meri manifesti – sono più che mai urgenti. Alla luce del movimento Black Lives Matter e del fatto che la storia e le collezioni dell’Horniman sono radicate nell’Impero britannico, metteremo in relazione in maniera ancora più approfondita la giustizia ambientale con quella sociale, raddoppiando i nostri sforzi su entrambe le questioni.

L’autore Nick Merriman è direttore esecutivo dell’Horniman Museum and Gardens.

Traduzione dall’inglese di Cecilia Costantini

Revisione: Thomas Schmid

L’articolo originale può essere letto qui