Riceviamo e pubblichiamo il comunicato “Palermo Sollevati: né con gli sciacalli né con le istituzioni” del Centro Sociale Anomalia, ricevuto prima che si diffondesse la notizia che oltre al ricovero di due bimbi per ipotermia (di cui uno è già stato dimesso), vi sarebbero stati due morti annegati in un sottopassaggio della Circonvallazione. Ma secondo quanto dichiarato ufficialmente dalla Protezione civile regionale al momento non vi sarebbero vittime.
Sono ore di attesa per la nostra città. Ore di speranza e riflessione. La speranza, ovviamente, che non ci siano vittime; la domanda, lecita, sul come sia possibile che troppo spesso si verifichino queste potenziali tragedie.
Diciamolo subito: chiunque, come la Lega, crei ad arte il binomio tragedia-migranti è un parassita politico, uno sciacallo senza alcuna dignità.
Inutile girarci intorno: la crisi climatica ci espone tutti a pericolosi eventi; la bomba d’acqua che ieri si è abbattuta sulla nostra città è un fenomeno non semplice da prevedere. Su questo fronte, unico colpevole è un modello produttivo che sta devastando l’ambiente e la natura.
Non possiamo nasconderci dietro un dito, però. Le istituzioni hanno un doppio ruolo: indirizzare la riflessione e le scelte relative al modello produttivo, ma anche prevenire i rischi e mettere in sicurezza i territori alla luce dei potenziali effetti catastrofici di simili eventi.
Consolidamento, adeguamento e lavoro sui territori sono, dunque, alcuni dei compiti principali delle istituzioni pubbliche. Prevedere non l’evento in sé, ma prepararsi ai rischi relativi a simili fenomeni. Da troppi anni a Palermo si è rischiata la tragedia: allagamenti costanti in varie aree della città – dal centro alle periferie – frane di pioggia e fango, crolli. La prevenzione non è solo importante, è necessaria! Non dimentichiamo i morti in Sicilia di questi anni, da Casteldaccia a Giampilieri,
I sottopassi di viale Regione sono soggetti ad allagamenti ad ogni pioggia significativa. Questa è purtroppo una costante. Al netto dell’eccezionale quantità di acqua piovuta ieri, pensiamo che seri e costanti interventi pubblici avrebbero quanto meno limitato i danni che tutti hanno visto.
Non ci piace fare il tiro al bersaglio. Per noi il problema sono le istituzioni in generale: il Comune, che ha competenza sul sistema fognario e che in questi anni non ha provato in alcun modo a intervenire sul problema; la Protezione civile regionale, che non ha dato alcun allarme limitandosi a generici avvertimenti; la Regione Sicilia, che ha il dovere della messa in sicurezza e della progettazione su questo fronte; lo Stato che continua a tagliare i fondi a disposizione dei Comuni e degli enti locali, privilegiando la spesa per mega opere inutili invece degli interventi di pubblica utilità.
Questo è il momento di agire da comunità, non di fare caccia alle streghe. Da più parti, sull’onda dell’indignazione e della legittima rabbia, si chiedono le dimissioni del sindaco Leoluca Orlando. Non ci tiriamo fuori da questo dibattito. Crediamo che la politica debba assumersi le proprie responsabilità: anche il sindaco non può esimersi. Ma le colpe di quanto avvenuto sono trasversali – storiche e attuali – e non solo di una singola persona.
Che si dimettano tutti!
Che si dimetta chi non sa garantire la nostra sicurezza!
Queste sono le nostre parole d’ordine. Le istituzioni hanno – complessivamente – dimostrato noncuranza del bene pubblico e collettivo!
Risarcimenti immediati per tutti i cittadini colpiti e che hanno subito danni materiali!
Immediata emanazione di un piano straordinario di messa in sicurezza di tutto il territorio cittadino, dalle borgate al centro storico!
Palermo si risolleverà, ancora una volta.
Palermo merita sicurezza.
Palermo cambierà quando la politica si occuperà del bene pubblico.