Alcune fonti riferiscono il 30 maggio come il giorno della nascita di Socrate, altre il 4 giugno mentre l’anno può essere il 469 o il 470 a. C., nell’incertezza mi piace festeggiarlo, perdonate un pizzico di egocentrismo, il 4 giugno a pochi giorni dal mio compleanno… Come non celebrare il primo filosofo che si occupato dell’interiorità umana nella storia occidentale? Il filosofo che ha ispirato la mia vita professionale e la creazione della rivista online L’accento di Socrate?
Considero Socrate l’iniziatore della psicologia e della psicoanalisi, il suo metodo ha certamente ispirato la cura della mente con un atteggiamento materno e paterno che sa accogliere e spronare, accudire e rendere indipendenti. Il suo dialogare pungente, si definiva un tafano capace di ronzare intorno al suo interlocutore senza mai mollare la presa, portava alla messa in discussione delle idee preconcette e quindi favoriva la nascita delle verità. Le idee che abbiamo in testa sono davvero nostre? Il compito della maieutica socratica è quello di far partorire le menti e lo fa con un prendersi cura che conduce alla libertà.
Figlio dello scultore Sofronisco e della levatrice Fenarete, il nostro aveva ricevuto in dono dal dio la capacità di riconoscere chi era pronto per partorire. Nel dialogo Teeteto di Platone, suo più autorevole discepolo, egli afferma che come sua madre sapeva far nascere i bambini, lui stesso poteva far partorire pensieri personali nei discepoli. La maieutica è quindi l’arte non di insegnare ma di aiutare. Con la sua abilità era in grado di riconoscere le menti gravide prossime alle doglie e quindi con un dialogo fatto di domande brevi e incisive poteva aiutare il discepolo ad abbandonare le false convinzioni, gli stereotipi, per mettere al mondo idee personali. Solo chi è però sterile può far partorire, la levatrice era una donna matura non più in grado di procreare ma con la giusta esperienza per aiutare le giovani partorienti; Socrate si definiva sterile di sapienza: non sapeva nulla, ma era soltanto in grado di porre domande utili a far giungere alla consapevolezza della propria ignoranza. Chi sa di non sapere possiede il punto di partenza per migliorare, chi conosce i propri limiti, diciamo noi oggi, può cercare di oltrepassarli.
Tutto ciò che sappiamo della vita e del pensiero di questo uomo speciale ci giunge di seconda mano, egli non scrisse nulla e ciò comporta interpretazioni personali come la mia, di cui però sono convinta sostenitrice, quando lo considero uno psicoanalista ante litteram. Era un grande filosofo ritenuto dall’Oracolo di Delfi l’uomo più sapiente di Grecia: una definizione inconfutabile. Era ed è il filosofo che cura la nostra interiorità, solo liberandoci da idee fuorvianti capaci di procurare sofferenza e disagio, possiamo condurre una vita autentica. Essere sé stessi è una grande occasione, questo il nucleo centrale del suo messaggio “terapeutico” ancor valido dopo venticinque secoli: una saggezza infinita a volte inascoltata.
Come si è conclusa la vita di Socrate? Con la condanna a morte per suicidio, accusato di empietà e di corrompere i giovani fu costretto a bere la cicuta e ad attendere che l’effetto paralizzante di questo veleno bloccasse piano piano il suo corpo, muscolo dopo muscolo. Finché il suo dialogare fu messo a tacere. Così se ne andò circondato dagli amici più cari rifiutando di mettersi in salvo, fedele fino all’ultimo al proprio stile di vita: le sentenze si rispettano anche se non ci sono favorevoli. Socrate fu un martire nonviolento, un uomo del dialogo che morendo ha reso immortale la sua esistenza, che ha combattuto con l’uso fertile delle parole per farci acquisire consapevolezza e buona considerazione di noi stessi.
La sua arte maieutica è uno strumento sempre attuale, incredibilmente eccezionale se pensiamo quanti secoli fa è stato ideato, un metodo da poter applicare fin dalla più tenera età: alcuni insegnanti la conoscono bene e sono rimasti nei nostri ricordi più preziosi. Io stessa rammento con affetto una professoressa di Lettere capace di riconoscere le potenzialità di noi alunni e che, maieuticamente, ci ha condotti a rintracciare le nostre risorse per farle nascere, nutrire e crescere in piena salute. La maieutica è importante per comprendere se è possibile diventare un insegnante o una insegnante, un pittore o una pittrice, un marito o una moglie, un artigiano o una artigiana, uno scrittore o una scrittrice, un capo di Stato o …
Immagino Socrate intento ad osservarci sempre in paziente ascolto da una finestra ad arco dove si vede il mare, simbolo materno della continua ri-nascita. Quanto è bello, buono e salutare esprimere ciò che siamo veramente: grazie Socrate, buon compleanno!