Un recente articolo sul blog Defense One ha un titolo molto evocativo, “It’s Time to Listen to the Doomsday Planners” 1 , e solleva questioni inquietanti relative alla presidenza Trump. Il blog è pubblicato dal Government Executive Media Group che tratta temi relativi ad affari di governo, rivolti a funzionari civili, burocrati federali e ufficiali militari che partecipano alla politica quotidiana negli USA, e “fornisce notizie, analisi dell’ultima ora e idee su questioni e tendenze che stanno delineando la difesa futura e la sicurezza degli USA, rivolte a esperti di sicurezza nazionale”. Insomma, una testata piuttosto autorevole, che è addentro agli affari del governo e dell’esercito.
L’articolo lancia nella sostanza allarmi piuttosto gravi attraverso un’inchiesta che intervista personaggi autorevoli (molti hanno parlato in condizioni di anonimato, degli altri tralascerò i nomi che al lettore comune non dicono molto).
La situazione di partenza è questa. “Prima è arrivata la notizia che il cameriere personale di Trump era stato trovato positivo per il coronavirus. Poi il portavoce del presidente … si ammalò di COVID-19. … il presidente minimizzò il rischio di esposizione, facendosi apertamente beffe delle linee guida per il distanziamento sociale delle massime agenzie. Trump sta bene, ma sorge la domanda: quali sono i piani se l’intera Casa Bianca si infettasse?”. L’interrogativo è cruciale in vista di future emergenze.
Negli USA vi è una struttura di cosiddetti doomsday planners, i funzionari delle principali agenzie che hanno il compito di predisporre i piani segreti di continuità del governo in caso di gravi emergenze. Per decenni le amministrazioni hanno “tollerato” la loro presenza, le loro raccomandazioni sono in documenti politici e non sono state necessarie: l’amministrazione Trump ha assunto un approccio attivamente ostile, decimando i meccanismi istituzionali di pianificazione in caso di catastrofi, incluso il National Security Council. Come conseguenza il governo USA era non solo impreparato alla pandemia, ma testardamente cieco sulla sua dimensione potenziale, lasciando la agenzie federali a dover “affrontare un impetuoso uragano senza radar” per determinarne la direzione e ristabilire velocemente le funzioni essenziali. “Il COVID-19 non ha portato, di per se, gli Stati Uniti sull’orlo dell’apocalisse, ma ha evidenziato quanto i cittadini e gli stati fanno affidamento su un governo federale funzionante. E ha rivelato le conseguenze di quanto accade quando il governo appare impreparato a valutare una sfida delle dimensioni della pandemia”. Agenzie federali dell’importanza della CIA hanno dovuto sviluppare all’istante piani di risposta che di solito richiedono elaborazioni e test.
I doomsday planners non possono prevedere ogni calamità, ma i loro allarmi inducono il governo a reagire prontamente, e ad affrontare le incertezze degli eventi.
Un consigliere per l’antiterrorismo delle amministrazioni George W. Bush e Obama afferma che il governo “non ha realmente un piano per uno scenario in cui la manodopera crolli del 50%”. L’amministrazione Trump ha svuotato la burocrazia incaricata della pianificazione. Trump ha licenziato in tre anni cinque segretari per la sicurezza nazionale e cinque consiglieri e coordinatori per la sicurezza nazionale, e ha smantellato l’apparato espressamente concepito per consentire il funzionamento efficiente del governo durante le emergenze. Attraverso questa successione di consiglieri per la sicurezza nazionale il personale del National Security Council è stato drasticamente ridotto, culminando con la decisione di John Bolton di chiudere un’unità dedicata alla risposta alle pandemie della direzione di global-health security and biodefense , licenziando il funzionario esperto. Trump ha poi declassato l’ufficio, che non relaziona più direttamente al presidente: il consigliere per la sicurezza nazionale attuale, Julia Nesheiwat, fu nominata il 21 febbraio, due settimane dopo che il predecessore lasciò l’incarico, durante le quali la pandemia si diffuse rapidamente negli Stati Uniti e Trump brancolò su come rispondere.
Le principali agenzie degli USA sono state abbandonate a se stesse. Fino dalla sua fondazione la CIA si è attrezzata per far fronte a gravi emergenze che avessero decimato il personale attivo, ma lo scenario pandemico non era previsto e l’agenzia ha improvvisato piani all’istante, e per ora sembra funzionare.
L’articolo ricorda che questa emergenza non è stata la prima a mettere in crisi i piani di emergenza e il loro funzionamento. Questi erano stati approntati dolo la Crisi del Missili sovietici a Cuba del 1962: ma gli eventi dell’11 settembre 2001 causarono un caos e un collasso delle comunicazioni che avrebbero potuto avere conseguenze ancora più tragiche 2 . Furono elaborati piani per far fronte a ogni emergenza, e gli immediatamente successivi attacchi all’antrace 3 segnarono l’ingresso anche di seri piani pandemici: i rischi di emergenze critiche divennero possibili attacchi terroristici nucleari o batteriologici. Sono stati approntati bunkers e garantiti opportuni sistemi di comunicazione riservati, ma in caso di pandemia non sarebbero idonei se prima non si garantisce che i funzionari che vi entrano siano immuni dal virus, il che sarebbe assai problematico nel caso di un agente patogeno che non si conosce.
Tutte queste cose gettano ovviamente nubi fosche sulla gestione della crisi pandemica e sulle prospettive future.
1#. M. Ambinder, “It’s Time to Listen to the Doomsday Planners. Another pandemic, or a terrorist attack, could cripple an unprepared executive branch”, Defense One, 31 maggio 2020, https://www.defenseone.com/ideas/2020/05/its-time-listen-doomsday-planners/165764/?oref=defenseone_today_nl.
2#. William M. Arkin e Robert Windrem, “Secrets of 9/11: New Details of Chaos, Nukes Emerge”, Nbc News, 11 settembre 2010, https://www.nbcnews.com/storyline/9-11-anniversary/secrets-9-11-new-details-chaos-nukes-emerge-n645711.
3#. Si veda ad esempio A. Baracca, “La pandemia prossima ventura”, Pressenza, 28 febbraio 2020, https://www.pressenza.com/it/2020/02/la-pandemia-prossima-ventura/.