La Commissione europea ha convenuto che una nuova iniziativa dei cittadini europei sul reddito di base può iniziare a novembre 2020. Titolo dell’iniziativa sarà: “avvio dell’introduzione di un reddito di base incondizionato in tutta l’UE”. Data della richiesta di registrazione: 15/04/2020, Bruxelles, 15/05/2020.
Il 15 maggio 2020, la Commissione europea ha accettato di registrare un’iniziativa dei cittadini europei (ICE) a livello dell’intera unione, di un reddito di base (Unconditional Basic Income). Se questa iniziativa riesce a raccogliere 1.000.000 di firme da almeno sette diversi paesi dell’UE entro un anno dall’inizio della campagna, la Commissione europea dovrà prendere in considerazione l’iniziativa e rispondere alla richiesta fatta dai cittadini europei.
L’iniziativa è stata avviata da una rete internazionale di attivisti e dalla rete europea Unconditional Basic Income Europe (UBIE) . Questa rete è nata a seguito di una campagna per raccogliere il sostegno a un’iniziativa dei cittadini europei, sempre per il reddito di base, nel 2013 in cui raccolse oltre 300.000 firme da oltre 25 paesi dell’UE.
La nuova iniziativa chiede “alla Commissione europea di presentare una proposta per introdurre un reddito di base incondizionato in tutta l’UE, in grado di ridurre le disparità tra i diversi paesi e con il fine di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale nell’UE”. La proposta afferma che un reddito di base incondizionato (UBI) “non sostituirà lo stato sociale”, e dovrà essere una erogazione economica monetaria “destinata a tutti, senza alcuna prova dei mezzi o la dimostrazione dello stato di necessità” e deve essere incondizionato e riconosciuto come un “diritto umano”. Inoltre, il reddito di base incondizionato (UBI) dovrebbe avere una quota economica “abbastanza alta” cosi da “garantire un tenore di vita dignitoso, che soddisfi gli standard sociali e culturali della società nel paese interessato”. Pertanto, “l’ammontare netto di un reddito di base (UBI) dovrebbe essere almeno superiore al livello di rischio di povertà secondo gli standard dell’UE, che corrisponde al 60% del cosiddetto reddito netto medio nazionale equivalente”.
I tempi della presente iniziativa coincidono con la pandemia di Covid-19. Molti commentatori suggeriscono che un reddito di base potrebbe aiutare i paesi a superare la crisi e favorire la ripresa economica. La rete europea per il reddito UBIE, ha sottolineato che misure di confinamento e quarantena efficaci hanno significato la “perdita parziale o totale del reddito per milioni di cittadini in tutta Europa” con il conseguente aumento del “rischio di cadere nella povertà estrema”. La rete europea aveva già avviata una campagna di raccolta firme , durante il periodo di quarantena, che invita i leader europei ad introdurre un reddito di base incondizionato con estrema emergenza. Dal 21 marzo sono state raccolte finora più di 175.000 firme di cittadini e cittadine europei. La rete UBIE ha sottolineato che un reddito di base può contribuire a garantire che il benessere materiale di ogni cittadino sia assicurato evitando crescenti oneri burocratici sia per i cittadini che per le amministrazioni locali e nazionali.
L’iniziativa potrebbe prendere il via proprio durante, o subito dopo, la Settimana Internazionale per il Reddito di Base che quest’anno si terrà dal 14 al 20 settembre 2020