Il 22 maggio il presidente ruandese Paul Kagame ha annunciato di aver disposto la grazia in favore di 50 donne che si trovavano in carcere per aver abortito.
Sei di esse stavano addirittura scontando l’ergastolo, due una condanna a 25 anni, tutte le altre pene fino a 20 anni.
Finalmente, ecco un provvedimento di decongestionamento preso tenendo in considerazione i diritti umani.
Le organizzazioni locali per i diritti delle donne hanno accolto favorevolmente la notizia e sollecitato l’avvio di un dibattito per rivedere la legislazione in materia d’aborto, che nel 2018 era stata inasprita per ridurre le eccezioni al divieto d’interruzione di gravidanza.