perUnaltracittà, aderisce alla manifestazione “Fuori il Sessismo, l’Omofobia, la Lesbofobia e la Transfobia dalla Regione Toscana ”
Per la seconda volta in pochi mesi Firenze ospita l’associazione omofoba Manif Pour Tous: dopo le porte di Palazzo Vecchio spalancate da Renzi per il Convegno anti legge sull’omofobia adesso è la volta dell’Auditorium del Consiglio Regionale per il convegno “L’ideologia gender all’attacco delle libertà di educazione ed espressione”.
Se lo spazio per il convegno è stato richiesto dai gruppi consiliari Nuovo Centro Destra e Fratelli d’Italia, che peraltro non compaiono nell’organizzazione dell’evento, la maggioranza di centro-sinistra a guida PD della regione dovrebbe revocare la concessione di uno spazio pubblico per un’iniziativa in cui gli omofobi di Manif pour tous si incontrano con gli antiabortisti e nemici dell’eterologa di Scienza e Vita.
Non ci sono lacci e laccioli burocratici che possono giustificare la non cancellazione del convegno, qualsiasi spiegazione lontana dai contenuti non può essere accettata da chi governa la Regione che ha approvato la prima legge regionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e di genere (L. 49/2004) e che ha inserito il contrasto all’omofobia anche nel suo Statuto Regionale.
Per questo perUnaltracittà aderisce e invita a partecipare alla manifestazione che si terrà giovedì 29 alle 16.00 in Piazza San Lorenzo e ha sottoscritto insieme a tante altre realtà questa lettera della Società Italia delle Storiche.
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Firenze, 24 maggio 2014
DIFENDIAMO L’ARTICOLO 3 della costituzione
Fermiamo l’odio, il sessismo e l’omotransfobia di
La Manif pour tous
Lettera aperta
Al Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi, alle assessore e agli assessori
Al Presidente del Consiglio Regionale Toscano Alberto Monaci, alle consigliere e ai consiglieri
“La Regione Toscana garantisce il diritto all’autodeterminazione di ogni persona in ordine al proprio orientamento sessuale e alla propria identità di genere”.
Questo recita l’articolo 3 della legge 63/2004 della Toscana, una legge importante che mette al centro le persone e la loro libertà di essere e di scegliere.
Vi chiediamo quindi di fermare il convegno che si dovrebbe tenere nell’auditorium della Regione il 29 maggio, dal titolo “L’ideologia gender all’attacco della libertà di educazione e di espressione” che è promosso dall’associazione La Manif pour tous e contrasta con tali principi. La Regione Toscana, non può offrire spazi a chi, con menzogne, offese, e una sistematica negazione dei diritti, promuove omotransfobia e sessismo, odio e intolleranza, opponendosi ai valori della nostra costituzione.
La volontà di mistificazione sta già nel titolo perché in realtà non esiste nessuna “teoria del gender”, ci sono invece «i gender studies, i quali mostrano come non ci siano modi predefiniti di essere uomini o donne, ma come invece l’espressione della propria sessualità risponda ad identità molteplici ed ugualmente legittime» come recita un documento prodotto dalla Società Italiana delle Storiche.
Stupisce che vi siano soggetti i quali, in virtù di tale fantomatica “teoria del gender” cercano di imporre una visione del mondo legata a pregiudizi di matrice confessionale, ancorata a stereotipi e condizionamenti considerati “giusti”, “veri” e incontrovertibili, e perciò da diffondere con una nuova crociata: attaccano libertà di pensiero e di educazione; si oppongono alla libertà di autodeterminazione e di espressione delle persone nella propria identità di genere e di orientamento sessuale; contrastano la libertà di scelta delle donne, pretendono che siano negati i diritti e il riconoscimento sociale a persone, bambine e bambini, famiglie intere, che oggi vivono serenamente nella nostra società e che devono godere degli stessi diritti di qualunque altro soggetto.
Noi vogliamo vivere in una regione che promuova l’autodeterminazione e che lotti contro tutte le discriminazioni.
Negare spazi pubblici a chi non rispetta la costituzione e la libertà, a chi discrimina in base alla identità di genere o all’orientamento sessuale, è un dovere da parte delle istituzioni.
Fermare lo svolgimento di questo convegno vuol dire riaffermare i diritti umani.
Sottoscriviamo e vi alleghiamo per opportuna conoscenza il documento della S.I.S.
Libere Tutte, Unite in rete – Firenze, Intersexioni, Il giardino dei ciliegi, Agedo Toscana, Ireos, Laboratorio per la laicità, Lei disse sì, Le Musiquorum, Rete 13 febbraio Pistoia, Spos* in fuga, Gruppo Giovani Glbti*, L.E.D. Libertà e Diritti Arcigay Cecina, Azione Gay e Lesbica, Rete Genitori Rainbow Famiglie Arcobaleno, Comitato Gay e Lesbiche di Prato, Coordinamento Difesa 194, Laicità e diritti, Libreria delle donne, ArciLesbica Firenze, Coordinamento Donne CGIL Firenze, perUnaltracittà, Rete Donne Sel, Rifondazione Comunista Firenze, Giovani Comunisti
Per adesioni: uniteinrete@gmail.com