Un convegno per onorare Marija Gimbutas, archeologa/mitologa, linguista, maestra di pensiero e ispiratrice del Sacro femminile.
Abbiamo pensato, voluto e curato questo convegno come omaggio a Marija Gimbutas, una donna che sentiamo a noi vicina, come fonte costante di ispirazione e incoraggiamento.
Il suo personale talento ha risvegliato in noi il riaffiorare di memorie sepolte e/o incomprese del nostro comune lontano passato – quello che fu prima della storia lacunosa che ancora raccontano i libri di scuola – e acceso un nuovo sguardo su tutto ciò che ci circonda. Oltre che archeologa, o meglio mito-archeologa, Marija è per noi maestra di vita, di metodo di ricerca, di visione.
Attraverso di lei siamo rientrate/i in contatto con lo spirito che animò le società complesse e tutt’altro che “primitive” costruite dalle nostre Antenate e Antenati, quell’Antica Europa basata su principi spesso agli antipodi di quelli che informano il nostro presente, quali la ricerca dell’equilibrio, la collaborazione, il riconoscimento della connessione tra tutte le manifestazioni del mondo fisico e di quello invisibile.
Abbiamo articolato il Convegno in 4 parti, che parlano diversi linguaggi:
la prima, una piccola ma densa mostra di artiste che rendono omaggio alla Potnia nei loro lavori (venerdì pomeriggio, ore 18);
la seconda, una festa in onore di Marija Gimbutas e del suo lavoro, in cui creeremo un cerchio e Vorticando daremo forma a una Celebrazione alle Antenate (venerdì sera, dalle 19 in poi);
la terza, in cui studiose e studiosi che hanno conosciuto e lavorato al suo fianco ripercorreranno aspetti diversi del suo lavoro, Rimembrando Marija Gimbutas (sabato mattina dalle 9.30);
la quarta, Frammenti di memorie, un mosaico di piccole tessere sugli strati arcaici della storia d’Italia (sabato pomeriggio, dalle 14.30).
Programma
Venerdì 9 maggio 2014
Ore 18
Sala delle Arti
Omaggio alla Potnia
Inaugurazione della mostra con opere di Felis Nusseleim, Franca Bertagnolli, Petra Bialas, Manuela Candini, Sirka Capone, Maddalena Gatta, Morena Luciani Russo, Marianna Marigo, Octavia Monaco, Suzanne Santoro, Sonia Sion.
Ore 19
Cortile della Casa
Vorticando nel Cerchio: Celebriamo le Antenate
Meditazioni in movimento coordinate da Luisa Spagna, con Gabriella Irtino e Barbara Zanoni. Performance rituale di Thuline Andreoni e Morena Luciani Russo.
Il Cerchio è aperto a donne e uomini. Verrà gestito in maniera conviviale e si invitano le/i partecipanti a portare cibo e bevande da condividere. L’associazione provvederà a fornire piatti, bicchieri e posate in materiale biodegradabile per chi viene da fuori. Grazie se non utilizzerete plastica usa e getta.
In caso di pioggia il cerchio si terrà nella Sala Lonzi.
Sabato 10 maggio 2014
Ore 9:30-12
Sala Lonzi
Rimembrando Marija Gimbutas
9:30 – 10. Presentazione del convegno, a cura di Luciana Percovich e Morena Luciani Russo
10 – 10:40..Joan Marler, La vita e l’eredità di Marija Gimbutas: una celebrazione.
Lo sviluppo delle principali scoperte e delle teorie formulate dalla studiosa lituana nel suo lavoro di ricostruzione delle credenze, dei rituali e della simbologia dell’Antica Europa, la cosiddetta “Civiltà della Dea”, nel racconto della studiosa a che è stata sua stretta collaboratrice negli ultimi anni della sua vita.
10:50 – 11:30. Harald Haarmann, La persistenza della mitologia dell’Europa Antica nell’antichità classica: motivi, miti e misteri.
Quanto dell’eredità dell’Antica Europa può essere recuperata dalla ricca tradizione mitologica greca? Molte idee e molte conoscenze che attribuiamo ai Greci derivano dalla popolazione pre-ellenica che abitava quelle terre prima del loro arrivo. Un excursus sui miti e i termini pelasgici conservati nel mondo greco antico.
11:40 – 12. Mariagrazia Pelaia, Uno sguardo da vicino: Zivile Gimbutas racconta sua madre.
La traduttrice del volume “La Civiltà della Dea” presenta un’intervista-diario con la figlia di Marija Gimbutas, da cui emergono i suoi aspetti meno noti, come madre e donna, nel suo mondo sociale, culturale e spirituale quotidiano
12:15-14:15. Pausa pranzo
14:30-18:30
Sala Lonzi
Frammenti di memorie degli strati arcaici d’Italia
14:30 – 15. Sirka Capone, Andhira viaggia nel tempo (video)
15:15 – 15:30. Filomena Tufaro, Dalla Terra ti sento narrare. Racconti di donne nelle sepolture neolitiche femminili.
Una ricerca, anche alla luce di più recenti rinvenimenti, su aspetti peculiari di sepolture femminili databili al Neolitico, sul significato che si condensa negli oggetti e negli elementi simbolici che accompagnano le defunte.
15:30 – 15:45. Laura Leone, Messaggi femminili dalla preistoria dell’arte. Le artiste di Grotta Chauvet (Ardèche, Francia) e Grotta dei Cervi (Otranto, Italia).
Cosa deduciamo quando l’arte e le forme delle pareti di due straordinari santuari preistorici richiamano esplicitamente elementi femminili? Certamente che una parte del pensiero femminile di allora fu intimamente legata a questi giganteschi dispositivi del sacro. Ma ciò può bastare per affermare che nelle due grotte vi sia stata l’azione diretta delle donne nel ruolo di medium o nell’esecuzione dell’arte?
15:45 – 16. Sarah Perini, Momolina Marconi: tracce dell’Antica Dea Mediterranea nelle manifestazioni religiose protoitaliche.
Nel contesto delle innovazioni negli studi delle antiche religioni dell’area mediterranea, nel nostro paese è fondamentale ricordare l’opera di Momolina Marconi che, pur non avendo incontrato Marija Gimbutas, ne conferma ampiamente le linee di ricerca e i risultati. Il profondo e variegato apporto della Marconi restituisce specificità e valore alle espressioni della Potnia Mediterranea ed è l’unica voce femminile italiana che possiamo riascoltare e valorizzare per il suo contributo sulle nostre profonde radici.
16:30 – 16:45. Giovanni Feo, Gli Etruschi, il Primato Femminile, le Sibille e il Culto di Voltumna.
Nella leggenda della Lupa e dei Gemelli, mito fondativo di Roma, si è conservato il ricordo del cruciale passaggio epocale dalla civiltà etrusca, di origini matrifocali, a quella romana, patriarcale e guerrafondaia; tema storico ancora ignorato dal pensiero e dall’insegnamento accademico. Banalizzare e oscurare l’importante presenza del principio femminile nella società etrusca ha comportato una falsificazione della storia che oggi va rimossa.
16:45 – 17:10. Adele Campanelli e Maria Cristina Ronc, Montagne e Madri. Rocce, Laghi e Luoghi della Ritualità della Dea
Il profilo del Monte Bianco è quello di una dea dormiente: una Montagna Bianca come Madre delle Alpi sulle cui cime sono deposte statue di Vergini, mentre la sua eterna sacralità sopravvive nei riti e nei canti. Mentre gli scavi “pare” non restituiscano materiale riconducibile al culto della Dea, i segni della sua presenza sono leggibili sulle glissade neolitiche delle rocce su cui, millenni più tardi, vennero erette cappelle dedicate a Sant’Anna. L’indissolubile legame tra gli aspetti più caratterizzanti del paesaggio e la devozione alla dea madre emerge anche dallo studio di luoghi di culto dell’arcaico Abruzzo, dove da millenni sorgenti e grotte, laghi e selve hanno ospitato divinità e riti legati alla sacralità della vita e al ciclo della vegetazione.
17:10 – 17:25. Valerie Aliberti, Dolasilla e le sue sorelle: la Sovranità femminile nelle antiche leggende dolomitiche.
Le antiche leggende delle Dolomiti ci permettono di incontrare società pacifiche, connesse alla natura, e donne forti che sono maghe, regine, principesse e guerriere. Partendo da queste narrazioni possiamo cominciare a ricostruire un passato diverso e reclamare un modo nuovo di percepire e vivere la nostra terra e la nostra natura femminile.
17:25– 17:40. Sandra Schiassi, Marija Gimbutas: alle Armonie di Bologna inizia una stupenda metamorfosi che continua ancora.
Con Marija Gimbutas scopriamo che una società non sessista c’è già stata, ma non solo. Entrano nel nostro mondo spiritualità, magia, sciamanesimo, divinazione. Un po’ di confusione, qualche conflitto, ma anche mille finestre che si aprono ed entra aria nuova.
17:45. Dibattito