Nelle isole del Mar Egeo orientale, in particolare a Lesbo, si sono verificati gravi disordini, causati dalla decisione del governo greco di costruire nuovi campi di detenzione per i richiedenti asilo, in seguito al rifiuto degli abitanti di ottemperare alla richiesta di chiusura del campo profughi di Moria e al trasferimento agevole dei richiedenti asilo nell’entroterra dell’isola.
Secondo il giornale ‘Στο Νησί’, (Sull’isola) 10 squadre della MAT (polizia antisommossa) e un veicolo a bordo di una nave si sono diretti verso Mitilene per far rispettare l’ordine pubblico. In risposta, un folto gruppo di residenti è sceso fino al porto principale della città e al porto di Sigri e ha chiuso l’ingresso con i bidoni della spazzatura, per impedire alla polizia di salire a bordo dei veicoli. La folla si è radunata nel porto durante la notte per protestare contro lo sbarco della MAT sull’isola.
All’arrivo della polizia, i manifestanti sono stati dispersi utilizzando i gas lacrimogeni e la MAT è stata dirottata verso altre zone dell’isola (Diabolorema, Karava), dove si è scontrata con i residenti. Martedì 25 febbraio sono previsti uno sciopero generale e una manifestazione al mattino in piazza Saffo, allo scopo di bloccare l’isola. Gli studenti del liceo di Madamados avevano occupato la scuola il giorno precedente con lo slogan «Niente persone libere in carcere e nei campi di detenzione.» »
Foto del giornale «Στο Νησί»
La situazione è tesa anche a Mesta, un villaggio dell’isola di Chio.
Traduzione dal francese di Simona Trapani