Sabato 12 Aprile 2014 ore 16.00
Centro Culturale della Cooperativa di via Hermada 8, Milano
L’ANPI Niguarda organizza la presentazione dei libri “Un racconto di vita partigiana” di Fabrizio Cracolici, presidente dell’ANPI di Nova Milanese e Laura Tussi, Promotori e Referenti Progetto “Per Non Dimenticare” – Città di Nova Milanese e Bolzano, con la partecipazione e la testimonianza diretta di Emilio Bacio Capuzzo, partigiano e deportato, protagonista del volume ed “Educazione e Pace. Dalla Shoah al dialogo interculturale” di Laura Tussi.
Presenta ANGELO LONGHI – ANPI Niguarda (Milano)
Interviene RENATO SARTI – Attore, regista e direttore del Teatro della Cooperativa
Alessandro Marescotti di Peacelink ha così recensito i due libri sulla rivista “Mosaico di Pace” fondata da Don Tonino Bello e diretta da Padre Alex Zanotelli:
“Un racconto di vita partigiana” raccoglie la testimonianza di vita di Emilio Bacio Capuzzo, protagonista della lotta contro il nazifascismo nel milanese. La narrazione individuale è collocata nell’ambito della storia complessiva della Resistenza Italiana, a cui il libro dedica ampio spazio, ricostruendo prima il periodo dell’antifascismo dalle origini all’8 settembre 1943 e poi la sequenza delle stragi nazifasciste dal 1943 al 1945.
Siamo quindi in presenza di un libro di ampio respiro, molto dettagliato, dal taglio per certi aspetti storico-didattico. E infatti rientra nel progetto “Per non dimenticare” che è promosso dai due autori: Fabrizio Cracolici e Laura Tussi. Il primo è presidente dell’ANPI di Nova Milanese (MB), mentre Laura Tussi è docente, giornalista e scrittrice di libri di pedagogia interculturale.
Il progetto in questi anni ha coinvolto molte persone e associazioni, dando vita a diversi incontri. Il libro rende conto di tale percorso e nella parte finale raccoglie varie testimonianze, prima fra tutti quella di Moni Ovadia, finalizzate a porre attenzione sull’attualità della Resistenza.
La parte più toccante del libro è proprio quella sulla storia del partigiano Emilio Bacio Capuzzo, nato in provincia di Padova nel 1926 e trasferitosi a Nova Milanese nel 1938. Figlio di un operaio socialista che non aveva voluto fare la tessera al Partito Fascista, Emilio Bacio Capuzzo si aggregò nel 1944 ai GAP, i gruppi partigiani, dopo un’esperienza di lavoro in fabbrica e conobbe anche la deportazione nel lager di Bolzano. La sua è stata una vita difficile, avventurosa e questo libro serve a comprendere e a testimoniare come la storia dell’Italia sia stata cambiata proprio da persone determinate e coerenti come lui. E’ giusto dedicare a queste persone un libro, in modo che anche i giovani oggi sappiano che cambiare la storia è possibile, anche con il sacrificio personale…”
Ci sono almeno tre buoni motivi per fare educazione per la pace oggi, come propone il Libro di Laura Tussi: “Educazione e pace. Dalla Shoah al dialogo interculturale”. Primo: fermare le guerre. Secondo: fermare il razzismo. Terzo: fermare la violenza quotidiana nelle scuole.
La nostra è un’epoca di Resistenza. Tutto ciò che lavora contro la sopraffazione e l’imbarbarimento sociale è di fatto costruzione della pedagogia della pace. “Resistere” è oggi lavorare per la destrutturazione dei pregiudizi e delle semplificazioni autoritarie. “Resistere” passa per la promozione di alternative alla violenza. “Resistere” è sperimentare una vita quotidiana migliore in ambienti accoglienti, semplici, sinceri e intelligenti. Abbiamo bisogno di resistere di fronte ad una marea montante di rozza e barbara intolleranza, basata sulla meschinità, sull’egoismo e la protervia più sfacciata. Una protervia che si impara a scuola, a scuola di bullismo. O imparando a odiare gli immigrati, i diversi, le culture che con comprendiamo, quelle distanti, che parlano lingue e tradizioni per noi indecifrabili…”