“Ho una notizia molto importante da darvi. Mio fratello, il detenuto politico Iskander Yerimbetov, è stato rilasciato dalla prigione. Purtroppo il motivo del rilascio è che le sue condizioni di salute sono molto preoccupanti. Ma ora è a casa con la sua famiglia e potrà ricevere cure mediche. Vi sono estremamente grata per il vostro sostegno”.
Questo post lo ha pubblicato su Twitter Bota Jardemalie, avvocata del Kazakistan rifugiata in Belgio e sorella di Iskander Yerimbetov, prigioniero politico rilasciato il 30 dicembre 2019 dopo oltre due anni di detenzione per accuse non provate di riciclaggio.
La vicenda di Yerimbetov ricorda quelle di altri imprenditori dello spazio ex sovietico resisi intraprendenti e indipendenti dal potere e per questo caduti presto in disgrazia: come quella di Mukhtar Ablyazov, assai nota in Italia perché nel 2013 la nostra polizia rimpatriò illegalmente, su richiesta del governo kazako, la moglie e la figlia.
Yerimbetov era stato arrestato il 13 novembre 2017 con l’accusa di riciclaggio, interrogato in assenza di un avvocato e picchiato perché confessasse la sua colpevolezza. All’inizio del 2018 il difensore civico del Kazakistan aveva confermato la presenza di segni di tortura sul corpo del detenuto.
Il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle detenzioni arbitrarie aveva giudicato illegali l’arresto e la prolungata detenzione senza processo di Yerimbetov.