Ali Abunimah, 4 aprile 2025 – Electronic Intifada, https://electronicintifada.net/blogs/ali-abunimah/key-7-october-mass-rapes-witness-denounced-liar-israeli-reporter
Un israeliano che ha sostenuto di aver eroicamente salvato centinaia di persone dai miliziani di Hamas il 7 ottobre 2023 è stato smascherato come assolutamente bugiardo che ha inventato storie “da cima a fondo”.
La smentita delle falsità di Rami Davidian da parte di un importante giornalista israeliano di alto profilo (Raviv Drucker, della TV israeliana Channel 13) è estremamente significativa. Ma giunge un anno dopo che con una sua inchiesta The Electronic Intifada era giunto alla conclusione che i racconti vanagloriosi di Davidian erano pieni di incongruenze, assurdità e menzogne.
Davidian, che è stato un testimone chiave nel film di propaganda sulle atrocità del 7 ottobre Screams Before Silence [Urla prima del silenzio] di Sheryl Sandberg, ha anche sostenuto di aver visto decine di vittime di presunti stupri morte quel giorno, alcune con oggetti inseriti nei genitali.
Raviv Drucker, un giornalista dell’israeliano Channel 13 [televisione privata, ndt.], ha rivelato che la sua rete aveva previsto di diffondere nei prossimi giorni il reportage sulle bugie di Davidian.
Tuttavia il programma è stato cancellato dopo che una pubblicità per promuovere il programma ha provocato reazioni negative del pubblico. “Oggi nel primo pomeriggio l’amministratore delegato di Channel 13, Elimiano Calemzuk, ha chiamato per dire di aver deciso di non trasmettere la parte su Rami Davidian che doveva essere mandata in onda domenica,” ha rivelato Drucker venerdì in un post su Twitter/X. “È stata la prima volta che abbiamo parlato di questo argomento,” ha affermato Drucker. “Gli ho detto che sarebbe un grave errore.”
“Inventato da cima a fondo”
Chiaramente arrabbiato per la cancellazione del lavoro del suo gruppo, Drucker ha proseguito descrivendo quanto meticolosamente sia stato preparato il reportage e specificando quanto rivela riguardo alle affermazioni di Davidian.
“Quelle non sono lievi esagerazioni, che gonfiano un po’ il numero di quelli che sono stati salvati, assolutamente no,” ha scritto Drucker. “Sono storie inventate da cima a fondo. Storie agghiaccianti assolutamente mai avvenute.”
Drucker nota che le affermazioni di Davidian sul fatto di aver salvato israeliani “sono state citate in un autorevole documentario, sui giornali in tutto il mondo e in un importante libro.”
Quasi un anno fa The Electronic Intifada aveva già denunciato le menzogne di Davidian quando ha smascherato Screams Before Silence, probabilmente l’autorevole documentario a cui si riferisce Drucker.
Il film di Sandberg è stato promosso come un “documentario sulle violenze sessuali commesse da Hamas,” ma chi scrive lo ha denunciato il primo maggio 2024 come un assoluto falso su The Electronic Intifada Livestream.
A partire dalle contraddizioni sul suo account The Electronic Intifada ha anche concluso che Davidian ha inventato un profilo di supereroe per aver salvato un’israeliana legata a un albero da miliziani di Hamas.
Far soldi con le bugie
Secondo Drucker di Channel 13 fin dal 7 ottobre Davidian “ha trasformato i suoi racconti in un’attività economica,” partecipando a giri di conferenze a pagamento in Israele e all’estero, così come a campagne di finanziamento. In forse centinaia di interviste, scrive Drucker, Davidian “ripete continuamente storie che semplicemente non sono mai avvenute.”
Le affermazioni di Davidian che sono state smentite sono citate anche nel rapporto di un gruppo di parlamentari britannici di tutti i partiti. Il “Rapporto della Commissione Parlamentare sul 7 ottobre” sostiene di “documentare meticolosamente l’orribile destino di 1.182 persone uccise da Hamas e dal Jihad Islamico palestinese.”
Il rapporto parlamentare cita le storie di Davidian così come le ha raccontate a Sandberg come parti dei suoi “elementi probatori”, dando alle sue menzogne un’aura di credibilità ufficiale. Al momento non è stata identificata con certezza neppure una sola vittima, viva o morta, dei presunti stupri di massa del 7 ottobre 2023.
Come ha raccontato The Electronic Intifada fin dalle prime settimane del genocidio a Gaza, la narrazione israeliana degli stupri di massa è una propaganda di atrocità. È radicata negli stereotipi razzisti su popoli colonizzati e sottomessi, simili alle accuse costantemente inventate di violenze sessuali a donne bianche utilizzate per decenni al fine di giustificare i linciaggi di neri negli Stati Uniti.
Il piccolo numero di altri “testimoni oculari” degli stupri o di altre scene dei crimini del 7 ottobre hanno fatto parte di racconti totalmente smentiti alla prova dei fatti e c’è stato un gravissimo scandalo dopo che il New York Times ha pubblicato un noto articolo del dicembre 2023 in cui erano contenute denunce di stupri poi smentite. Né Davidian è il primo che a quanto pare cerca di ricavare soldi e fama dalle falsità sugli stupri di massa.
Dopo che Drucker ha denunciato le menzogne di Davidian, solo l’ultimo [presunto testimone] ad essere stato smentito sul 7 ottobre, non ci sono scuse perché i media e i politici occidentali continuino a ripetere una propaganda il cui unico scopo è incitare o cercare di giustificare il genocidio di Israele contro il popolo palestinese. (traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)
Ecco come ne avevano parlato i maggiori giornali israeliani, e, al loro seguito, i nostri media:
Uno degli eroi del 7 ottobre è stato Rami Davidian, un contadino 58enne di Moshav Patish, una comunità agricola israeliana situata a circa 16 chilometri dalla Striscia di Gaza, che ha salvato 750 persone da morte certa durante l’attacco di Hamas al festival Nova. (Israel National News, 20 febbraio 2024)
Rami Davidian, l’eroico contadino israeliano di Moshav Patish, vicino alla Striscia di Gaza, ha rischiato la vita per salvare giovani innocenti il 7 ottobre. Non avendo mai prestato servizio in un’unità di combattimento, si è affidato all’istinto che gli ha permesso di essere all’altezza della situazione, disarmato e circondato dai terroristi di Hamas. (Jerusalem Post del 10 marzo 2024)
Traduz. a cura di Claudio Lombardi, Associazione di Amicizia Italo Palestinese