La responsabile dell’ufficio stampa regionale di Medici Senza Frontiere, Enas Abu Al-Khalaf, ha dichiarato: “Questa è una guerra contro tutti gli aspetti della vita nella Striscia di Gaza. Non sappiamo se potremo continuare a fornire assistenza medica a Gaza. Ciò che è accaduto ai pazienti dell’ospedale Ahli è una vera e propria condanna a morte. Da quando è ripreso l’attacco israeliano, abbiamo perso due dei nostri colleghi. Non vi è alcuna giustificazione per gli attacchi indiscriminati contro gli ospedali da parte di Israele”.

Il direttore generale della Croce rossa internazionale, Pierre Krähenbühl ha dichiarato: “Provate a immaginare per un attimo cosa stia passando la gente di Gaza. Per 18 mesi, famiglie palestinesi sono state sfollate dalle loro case, uccise dai bombardamenti, ferite, amputate e il loro sistema sanitario è stato quasi completamente distrutto. Il trauma della guerra brutale non ha fatto che aggravarsi per i cittadini di Gaza. Oggi siamo all’inferno. La gente non sa più cosa fare, come prendersi cura dei propri figli o degli anziani. Ci sono migliaia di persone scomparse di cui non sappiamo nulla. La situazione a Gaza ci perseguiterà per decenni, perché nessuno potrà dire che non ne eravamo a conoscenza. Tutte le informazioni sono disponibili, le immagini sono disponibili. Se Gaza è un presagio di come verrà combattuta la guerra in futuro, sono in gioco le fondamenta della nostra umanità”.