La protesta è proseguita sabato 12 aprile 2025 in Piazza Carignano a Torino
Siamo ormai giunti al terzo presidio degli operatori del sociale, con partecipazione numerosa e sentita di circa 300 professionisti del settore, insieme agli utenti dei servizi e alle loro famiglie.
La manifestazione assume come sempre toni coloriti ed allegri, con il muro di scatoloni, i cartelloni, gli interventi al microfono e l’ormai classico girotondo finale sulle note di “Volare”.
Le risposte interlocutorie degli organi preposti di Comune e Regione, con cui sono intercorsi colloqui ed audizioni nelle settimane precedenti, non sono state considerate sufficientemente rassicuranti da indurre a desistere dalla protesta, anzi gli organizzatori assicurano che “non smetteremo di scendere in piazza fino a quando non verranno stanziati i soldi”.
Lungi dall’essere soltanto una pur legittima rivendicazione salariale, la preoccupazione degli operatori del sociale è anche legata alla difesa della qualità dei servizi da loro erogata: stiamo parlando di professionisti, molti dei quali laureati che si occupano, oltre che del progetto assistenziale (cura), di seguire nel percorso di crescita e di creare occasioni di integrazione per i cosiddetti “Invisibili” ovvero sia disabili (fisici e psichici) che persone con pesanti fragilità e vulnerabilità di natura psicologica, familiare, sociale, ambientale.
Categorie che al giorno di oggi, non essendo produttive (producono poca ricchezza), sono considerate un peso economico ed un costo sociale e, nel nuovo modello che si sta imponendo, devono impegnare meno risorse possibile. Da qui l’ottica di riduzione e contenimento dei costi, fenomeno che osserviamo su scala nazionale e non solo sul piano locale.
Ricordiamo i punti essenziali sollevati dal movimento degli educatori:
- revisione integrale delle tariffe dei servizi socio-sanitari in accreditamento
- rispetto degli aumenti previsti dai CCNL di settore
- riconoscimento e valorizzazione dell’importanza dei lavoratori
- difesa dei servizi erogati e della loro qualità per permettere agli utenti ed alle loro famiglie una vita dignitosa
Sottolineiamo, infine, l’abbattimento simbolico del muro di cartone dell’indifferenza, dietro cui sono nascosti gli “invisibili” utenti dei servizi sociali e gli operatori sociali.





