Forse poco si sa su cosa sono le “opere compensative” ed è giusto informare la popolazione su cosa sono e come possano essere un’arma a doppio taglio. In sostanza le opere compensative sono “un diritto-dovere che una società, la cui attività arreca un disagio alla popolazione, versi nelle casse del Comune un contributo nella forma stabilità”.
Nel caso in cui un’azienda ha un impatto rilevante sul territorio o sull’ ambiente o sulla collettività, quest’ultima “compensa” il suo danno versando nelle casse del comune un quantitativo in denaro per finalità migliorative della vita pubblica. Però le opere compensative hanno dichiaratamente la finalità di migliorare la qualità ambientale di un territorio, in particolare in caso di progetti di trasformazione.
Funzionano in base al principio che ogni progetto dovrebbe migliorare la qualità paesaggistica, o almeno non ridurla. Un modo comune per compensare la perdita di qualità ambientale è creare un’area con caratteristiche simili in un altro luogo. Le opere di compensazione sono associate al progetto e non sono strettamente collegate agli impatti del progetto stesso.
Esempi di opere compensative possono essere la demolizione di opere incongrue per riqualificare l’ambiente urbano e il paesaggio; la cessione gratuita di terreni pubblici all’Amministrazione, anziché richiedere l’indennità di esproprio. Gli obiettivi di tale opere sono:
– Migliorare la qualità paesaggistica
– Garantire che non vi sia una diminuzione delle qualità paesaggistiche
– Incentivare la riqualificazione dell’ambiente urbano e del paesaggio.
Nonostante queste premesse, c’è il rischio che il progetto dell’inceneritore possa passare proprio a causa del fatto che proveranno a proporre opere compensative dopo aver già messo in conto di “arrecare un disagio/danno”.
Esiste già un contratto tra la Montello S.p.A. e il Comune di Montello in base al quale l’azienda versa ogni anno 359.000 euro al Comune come forma di compensazione per le lavorazioni svolte e i disagi arrecati alla popolazione a causa dell’inquinamento odorigeno.
Vogliamo essere chiari:
– Questa è un’opera compensativa dovuta, non un favore.
– Quei soldi devono essere pretesi e incassati dal Comune, altrimenti si tratterebbe di un regalo all’azienda. E oltre al danno, subiremmo anche la beffa.
– il fatto che un’azienda continui a dare i soldi al comune per lavarsi la coscienza senza risolvere un problema che incide sulla salute pubblica, non è una soluzione ma un deterrente al problema
– L’opposizione al progetto d’inceneritore ci permette di vigilare anche su questi meccanismi perversi poichè nessuna opera compensativa potrà mai giustificare la realizzazione di un’inceneritore