Sono in arrivo da questa mattina le lettere di licenziamento ai lavoratori della ex Gkn, che tornano a mobilitarsi. Da domani il festival di letteratura working class e sabato un corteo dalla fabbrica al centro di Campi Bisenzio.
“La proprietà licenzia e chiude, lasciando lo stabilimento a una potenziale speculazione immobiliare – ha commentato il Collettivo di Fabbrica -. Noi continuiamo a costruire un’alternativa per riportare il lavoro nella fabbrica, senza ricevere nessuna risposta alle domande che poniamo da mesi. Perché a dispetto di tutte le sentenze che ci danno ragione non ci hanno pagato per oltre 15 mesi? E’ accettabile un simile precedente: affamare i lavoratori per costringerli a licenziarsi? Perché provare a reindustrializzare questa fabbrica dà tanto fastidio? In nome di chi e di cosa, oggi si bruciano altri 120 posti di lavoro sul territorio, dopo averne già distrutti 300 in questi tre anni? Cosa vogliono fare dello stabilimento i due soggetti immobiliari che oggi lo possiedono ? Ma soprattutto esiste e chi è il soggetto economico che oggi si dovrebbe fare carico del pagamento di presumibilmente 18 milioni di euro di debito della ex Gkn? Un benefattore o qualcuno che guadagnerà dalla liquidazione della ex Gkn?”
Tre giorni di festival e un corteo per chiedere l’intervento del consorzio industriale pubblico per rilevare l’area e metterla a disposizione di chi voglia reindustrializzarla, riportando così il lavoro in quello stabilimento.
In questi tre anni e mezzo di vertenza operaia, il festival di letteratura working class, di cui si tiene la terza edizione, è sempre stato un momento centrale di mobilitazione. Non un evento culturale ma uno strumento di lotta, capace di riportare al centro del dibattito un futuro fatto di transizione climatica, recupero d’impresa, mutualismo.
Quest’anno il festival, organizzato da Edizioni Alegre, Collettivo di Fabbrica ex Gkn e Soms Insorgiamo, in collaborazione con Arci Firenze e con la direzione artistica di Alberto Prunetti, è rivolto proprio alle prospettive della letteratura working class, riassunte con lo slogan, ripreso dal movimento sindacale nordamericano “Noi saremo tutto”.
Oltre quaranta ospiti, provenienti da Italia, Austria, Svezia, Inghilterra, Francia e Filippine, si alterneranno nei dodici panel, che spaziano dai generi letterari alla musica popolare, dalla poesia operaia alla critica militante, dalla deindustrializzazione all’autobiografia sociale e alla prospettiva migrante. Tanti saranno gli interventi di convergenza con altre lotte, con in particolare un focus che mette in relazione la vicenda dell’Ilva di Taranto con quella di Gkn, entrambe raccontate in libri scritti in prima persona dagli operai stessi.
Tra gli autori e autrici presenti al Festival ci saranno tra gli altri Anne Pauly, Wu Ming, Claudia Durastanti, Maurizio Maggiani, Serge Quadruppani, Simona Baldanzi, Luigi Chiarella, Janek Gorczyca, Daria Bogdanska e l’attore e regista Michele Riondino. Mentre sabato 5 aprile, al termine del corteo, in piazza Matteucci a Campi Bisenzio si terrà il reading concerto di Massimo Zamboni dei Cccp.
Nei tre giorni di mobilitazione, il festival di letteratura working class ospiterà la Venere Biomeccanica, la statua creata con materiali di recupero nel 2003, rivendicando spazi sociali in città, e poi rimasta all’ex Meccanotessile di Rifredi fino alla scorsa settimana, quando è tornata a muoversi, per approdare al festival di letteratura working class.