Sul Sentiero 00 nel tratto in cui la pista di cantiere affianca il tracciato del gasdotto SNAM in corrispondenza del crinale tra il Monte Peschiena ed il Giogo di Corella, a poca distanza dal luogo in cui il Sentiero Europa E1 giunge sul crinale da Colla della Maestà, si è verificata una frana del terreno causata dallo scavo, dalla deforestazione e dalla risagomatura della scarpata eseguita per realizzare la pista per i mezzi eccezionali del trasposto delle pale che, in quel tratto, corre più in basso del gasdotto SNAM.
Lo scivolamento verso valle del terreno, ha coinvolto non solo il corridoio già interessato dal taglio delle piante, ma si è esteso verso monte coinvolgendo anche delle ceppaie di faggio di cui non era prevista la rimozione e, aspetto che genera preoccupazione, avvicinandosi alle condotte del
gasdotto che, in quel punto, corrono di poco interrate lungo il crinale.
Occorre ricordare che il 15 marzo scorso la Sieve che attraversa la valle del Mugello è esondata e i torrenti sono tracimati. La viabilità principale è stata interrotta in più punti e le linee ferroviarie si sono fermate. Infrastrutture sono franate lasciando isolate abitazioni e interrompendo collegamenti viari.
Case, aziende, centri commerciali, campi agricoli alluvionati, veicoli danneggiati. Frane ovunque, ben visibili sull’Appennino mugellano.
A Vicchio si sono registrate numerose frane e torrenti tracimati.
E’ mancata in molte abitazioni l’elettricità, e anche l’acqua perché gli impianti sono stati danneggiati dall’alluvione.
Il Mugello ha mostrato in questi giorni la sua estrema fragilità e vulnerabilità.
Dai crinali scivolano smottamenti e frane, fiumi di fango e acqua si riversano rapidi, impetuosi e veloci a valle allagandola.
I crinali boscati dell’Appennino Mugellano sono per questo soggetti a tutele e vincoli: perché data la loro natura fragile e instabile, non franino a valle, causando morte e distruzione.
I vincoli paesaggistici esistono a sicurezza della popolazione, per fini ambientali, conservazionistici, turistici, sociali ed economici.
In seguito all’alluvione del mese scorso il Governo ha dichiarato l’emergenza nazionale per il Mugello.
Riteniamo perciò urgente la tutela e la difesa dell’Appennino Mugellano dalla cementificazione di grandi opere per la realizzazione di mega impianti industriali eolici che comportano deforestazione, declassamento e degrado permanente di ecosistemi naturali a siti industriali, causa di consumo del suolo e di grave dissesto idrogeologico.
Già nel 1559 Cosimo I a motivo della fragilità di queste montagne aveva posto il divieto di abbattere, in qualunque modo, alberi entro un miglio dalla cima dei crinali (1,609 km) per evitare effetti disastrosi e alluvioni a valle.
Qui alleghiamo un documento dal titolo Disastri ecologici antichi e moderni che, attingendo a fonti storiche presenti all’Archivio di Stato di Firenze, ci fa comprendere le ragioni per cui il Piano di indirizzo territoriale affermi che i crinali non possano essere modificabili: Disastri ecologici antichi e moderni.
Se i lavori non verranno fermati, verrà interrotta, deforestata, sbancata e cementificata la Rete sentieristica nazionale ed europea per 14 km in modo irripristinabile.
Data la devastazione in atto della Rete escursionistica, dell’ambiente ricco di biodiversità e del paesaggio, il Comitato Tutela Crinale Mugellano Crinali Liberi Coalizione Ambientale TESS, chiede la sospensione dei lavori per l’impianto industriale eolico Monte Giogo di Villore che stanno causando evidenti dissesti idrogeologici con ricaduta a valle, in attesa di una sentenza del Consiglio di Stato che auspichiamo ribadisca i vincoli paesaggistici e le tutele ambientali che spettano di diritto a questi territori fragili e di grande pregio ai confini del Parco Nazionale Foreste Casentinesi davanti al Monte Falterona.
Comitato Tutela Crinale Mugellano Crinali Liberi
Coalizione Ambientale TESS Transizione Energetica Senza Speculazione