L’attrice e regista Francesca Tricarico – assistente alla regia dei fratelli Taviani per “Cesare deve morire”, girato a Rebibbia con detenuti e vincitore nel 2012 dell’Orso d’oro al festival di Berlino –   è ideatrice e responsabile del Progetto Le Donne del Muro Alto, che dal 2013 si occupa di teatro nelle carceri femminili con l’associazione Per Ananke.  Grazie alla collaborazione con la Casa circondariale femminile di Rebibbia, il progetto è rivolto a detenute ed ex detenute, che attraverso questa forma di arte portano avanti percorsi di formazione e inclusione. Dal 2020 tale attività si svolge anche fuori dal carcere con donne ex detenute e ammesse alle misure alternative alla detenzione provenienti da Rebibbia. Dal 2018 le produzioni teatrali de “Le donne del Muro Alto” vanno in scena in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nella sezione “La Festa per il Sociale”, in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma.

Il Comitato Pari Opportunità della Suprema Corte di Cassazione ha organizzato il 1° aprile 2025 “Si va in scena!”, riflessione e approfondimento sul tema “Art. 27, Comma 3 della Costituzione: valore e attuazione della rieducazione della pena”, invitando Le Donne del Muro Alto a rappresentare nell’Aula Magna lo spettacolo “Olympe”, sulla figura di Olympe De Gouges. Per inciso l’articolo 27 della Costituzione afferma al comma 3: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.

Diretti a un pubblico numeroso sono stati i saluti di Margherita Cassano, Prima Presidente della Corte di Cassazione e di Pietro Gaeta, Procuratore generale della Corte di Cassazione. Esaustiva e chiara la presentazione di Elisabetta Ceniccola, Presidente del CPO – Comitato Pari Opportunità – nell’illustrare un’iniziativa che, in un momento difficile come quello che stiamo attraversando, riafferma attraverso i diritti femminili l’importanza dei valori costituzionali.

La giornata è stata un’occasione di confronto maieutico, nella sede simbolica del Palazzo di Giustizia, tra chi ha il compito di assicurare la certezza nell’interpretazione della legge e chi ha scontato o sconta misure detentive, sulla valenza della “rieducazione del condannato” e la sua effettiva attuazione nelle carceri italiane. La regista Francesca Tricarico con gratitudine sincera ha ringraziato tutti coloro che hanno permesso la rappresentazione di “Olympe” e ha tenuto a sottolineare come Le Donne del Muro Alto non siano sfruttate ma, dopo ogni replica, vengano pagate per le loro prestazioni. Nel silenzio dell’Aula Magna della Corte di Cassazione le attrici di “Olympe” –  Bruna Arceri, Daniela Savu, Chiara Ferri e Raquel Electra Robaina Tort – sono apparse dal fondo, ciascuna raccontandosi con voce alta e chiara, raggiungendo il palco dopo aver attraversato gli spettatori: entrata simbolica che ha avvalorato la capacità del teatro di annullare le distanze.

“Olympe”, recitato con sentita professionalità, è un omaggio a Olympe De Gouges, pseudonimo di Marie Gouze, drammaturga e attivista francese vissuta tra il 1748 e il 1793, donna coraggiosissima che nel 1788 pubblicò Réflexions sur les hommes nègres, Riflessione sugli uomini neri, che condannava la schiavitù. Nel 1791 diede alle stampe La Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina, testo giuridico francese in cui sosteneva l’uguaglianza politica e sociale tra i due sessi. Olympe De Gouges fu ghigliottina per la sua opposizione alla pena di morte a Luigi XVI.  Le parole di giustizia e uguaglianza, pronunciate da Olympe durante la Rivoluzione sono echeggiate con forza drammatica dalle labbra delle attrici ex detenute del sistema penitenziario moderno. La tragedia rappresentata dalle Donne del Muro Alto racconta l’ultimo periodo della prigionia di Olympe e, oltre a essere una riflessione sulla condizione femminile, ricorda l’attualità della nostra purtroppo fragile e insidiata democrazia. Applausi.

Olympe
Dramma scritto e diretto da Francesca Tricarico
Interpreti: Bruna Arceri, Daniela Savu, Chiara Ferri e Raquel Electra Robaina Tort