Questa mattina alcune persone di Extinction Rebellion sono andat3 a consegnare centinaia di lettere davanti alla sede dell’ufficio relazioni con il pubblico in via dell’Arcivescovado. Insieme alle lettere sono affissi i moduli di lamentela in formato A1.

 Alle prime luci del mattino, Extinction Rebellion si è presentato davanti agli uffici dell’URP e hanno posto sulle vetrate, in formato A1, dei moduli di rimostranza.. Oltre ai moduli, hanno consegnato centinaia di lettere contenenti le richieste del movimento; sono le stesse che il movimento porta da anni: che i governi agiscano ora informando la popolazione e con scelte democratiche.

Sul modulo si legge: “portiamo il disappunto sull’amministrazione regionale”.

La crisi ecoclimatica sta avendo effetti devastanti in tutto il mondo e anche in Piemonte. Grandinate, alluvioni, siccità e ondate di calore mettono in pericolo le persone, causano danni alle strutture e all’agricoltura e mettono in grave rischio gli ecosistemi e la biodiversità.

La Regione Piemonte dice di aver ottenuto grandi risultati e di aver messo in atto ottime misure; tuttavia, non comunica dati che consentano una valutazione dell’efficacia delle misure adottate per raggiungere la neutralità climatica e l’interruzione della distruzione di ecosistemi. Secondo i dati Istat, la diminuzione di emissioni di gas climalteranti a confronto del 1990 è irrisoria in rispetto all’obiettivo del Green Deal, la riduzione netta delle emissioni del 55% entro il 2030. Nello stesso momento, la città di Torino si impegna nel Climate City Contract che ha come obiettivo la completa neutralità climatica per lo stesso anno, ma gli atti approvati in Consiglio e in Giunta negli ultimi anni non sembrano creare quelle proiezioni.

Le politiche climatiche regionali si concentrano su azioni di adattamento e interventi di messa in sicurezza di emergenza senza nessuna strategia a lungo termine secondo il movimento, che denunciano anche i numerosi investimenti in promozione e opere estremamente impattanti come il finanziamento alle stazioni sciistiche anche al di sotto dei 1600 m d’altitudine.

Dopo le azioni di dicembre, davanti al consiglio regionale, e di gennaio davanti al palazzo della Regione, Extinction Rebellion continua a chiedere che la politica regionale si mobiliti per prevenire gli eventi climatici estremi e che comunichi in modo chiaro e tempestivo tutto ciò che la crisi climatica comporta.

“Ci hanno detto di limitarci a usare i canali istituzionali che loro ci hanno dato, come se non fossero già stati tentati tutti. Non possiamo più limitarci a chiedere perfavore” afferma Elsa di Extinction Rebellion.