Mentre a Roma sfilavano centomila persone per dire no al riarmo e a tutte le guerre, in piazza Politeama a Palermo sabato pomeriggio si è svolto un sit-in contro la violenza di genere e i femminicidi, interpretati come esito esiziale del sistema di sfruttamento e dominio patriarcale e capitalistico.

All’appello hanno risposto le donne della CGIL, della sinistra radicale, ma soprattutto tanti gruppi autorganizzati: le femministe “storiche”, dell’uguaglianza e della differenza, ma anche le giovani transfemministe ed è stato bello vederle tutte insieme alternarsi al microfono in una prospettiva comune.

Del resto erano presenti tre generazioni di donne, anche adolescenti e bambine, e moltissimi ragazzi e uomini consapevoli dei privilegi obsoleti e delle responsabilità attualissime del proprio sesso a fronte di una libertà femminile per troppi ancora inaccettabile.

La convocazione suonava così: “Basta silenzio! Per Sara, per Ilaria, per tutt3”, mentre lo slogan più ripetuto era “Di tutte quelle donne che più non hanno voce / siamo il grido altissimo e feroce” che si accompagnava a quello ormai collaudato di Non Una Di Meno “L’uomo violento non è malato / è figlio sano del patriarcato”.

Lo striscione del collettivo transfemminista Angela Davis recitava “Contro lo Stato femminicida / saremo noi la voce che grida”. E si è fatto, come sempre, molto “rumore” con le chiavi, con i fischietti.

In tante portavano cartelloni: È il bravo ragazzo della vostra società, Vogliamo crescere libere, Basta con la normalità della barbarie: scateniamo la nostra doppia ribellione (contro il patriarcato e contro il capitalismo, ndr).

I prossimi appuntamenti saranno lunedì 7 aprile con il collettivo Scirocco presso l’edificio 19 dell’Università in via delle Scienze alle 17.30 e martedì 8 alle 18.30 nei locali di Stato Brado in piazzetta Resuttano 4 per “una assemblea e una passeggiata arrabbiata” con NUDM che propone “Ci vogliamo viv3”.

sit in a Palermo 5 aprile 2025