Giovedì 27 febbraio 2025 alle ore 20:30 si è tenuta l’Assemblea pubblica contro il progetto d’incenerimento proposto dalla Montello SPA di Sancinelli nella sala civica del Comune Montello. Circa 500 persone erano presenti in sala e sei erano i relatori principali: sindaco di Bagnatica Roberto Scarpellini, l’avvocata Veronica Dini, il Dottor Paolo Crosignani di Medici ISDE, il Dottor Marco Caldiroli di Medicina Democratica, Franco Cangemi di Legambiente Basso Sebino e l’ex-sindaco di Madone Luigi Ferreri.
L’incontro è iniziato con un’introduzione del sindaco di Bagnatica che ha illustrato i principali motivi dell’opposizione al progetto da parte degli ormai più di 45 sindaci dei comuni circumvicini:
- L’area di Montello soffre già di una qualità dell’aria compromessa a causa delle emissioni industriali esistenti. L’Azienda Montello S.p.A., che opera in loco, non ha ancora risolto i problemi legati all’inquinamento odorigeno. Prima di valutare un nuovo impianto, sarebbe opportuno intervenire per risolvere i problemi ambientali già presenti e intensificare i controlli sulle emissioni.
- La realizzazione del termovalorizzatore avrà inevitabilmente un impatto negativo sul valore degli immobili della zona. La presenza di un inceneritore nelle vicinanze riduce sensibilmente l’attrattività residenziale e commerciale dell’area, generando un danno economico per i cittadini, per il quale non è stato previsto alcun indennizzo.
- L’impianto impatterebbe negativamente sul contesto paesaggistico e ambientale, in un’area che ospita percorsi naturalistici, sportivi e culturali. Le amministrazioni locali e altri enti territoriali hanno investito risorse significative per valorizzare il patrimonio naturale della zona, sforzi che verrebbero vanificati dall’introduzione di un’infrastruttura così invasiva.
- Il termovalorizzatore servirebbe unicamente alla produzione di energia per l’azienda Montello S.p.A., senza alcun beneficio diretto per la popolazione locale. In assenza di un effettivo miglioramento dei servizi pubblici o di ricadute economiche positive per il territorio, il progetto appare del tutto ingiustificato.
- La Regione Lombardia dispone già di un numero sufficiente di impianti di termovalorizzazione (14 per la precisione di cui 1 a Dalmine, 1 a Filago, 1 a Brescia e il cementificio di Tavernola Bergamasca), al punto che vengono importati rifiuti da altre aree per garantirne il funzionamento. Questo evidenzia l’inutilità di un ulteriore inceneritore e contraddice il principio di una gestione sostenibile dei rifiuti, che dovrebbe puntare su riduzione, riuso e riciclo piuttosto che su nuove strutture di combustione.
In seguito è intervenuta l’avvocata Veronica Dini sui temi legati al diritto ambientale e come sia fondamentale non solo battere il chiodo per impedire che il progetto passi, ma anche proseguire con determinazione con ricorsi al TAR qualora il progetto dovesse passare.
Di rilevante importanza è stato l’intervento del Dottor Crosignani che ha sottolineato i seguenti punti:
- Spesso si parla dei Paesi nordici come migliore esempio di riciclo pur essendo paesi con incenerimento, prendendo come esempio la città di Copenaghen. Questa è un’affermazione totalmente falsa, in quanto a Copenaghen – città che incenerisce rifiuti massicciamente – c’è una raccolta differenziata del 27% proprio perchè l’incenerimento disincentiva il riciclo. La Slovenia invece, che nel 2014 non ha voluto inceneritori, è oggi leader mondiale nell’economia circolare.
- Gli inceneritori rilasciano anidride carbonica (CO₂), contribuendo al cambiamento climatico. Anche se bruciano materiali già esistenti, aumentano le emissioni complessive di gas serra.
- Le emissioni possono includere diossine, furani, metalli pesanti (come mercurio e cadmio), ossidi di azoto (NOₓ) e particolato fine (PM10, PM2.5), che sono dannosi per la salute umana e per l’ambiente.
- Gli inceneritori producono ceneri residue (sia leggere che pesanti), che possono contenere sostanze tossiche e necessitano di smaltimento sicuro in discariche speciali, aumentando il rischio di contaminazione del suolo e delle falde acquifere.
- Le emissioni di particolato e gas tossici possono aggravare condizioni come asma, bronchiti e altre malattie respiratorie. L’esposizione cronica a diossine e metalli pesanti è associata a problemi come tumori, danni al sistema immunitario e disturbi endocrini;
- È ormai ampiamente dimostrato da studi scientifici che gli inceneritori producono emissioni di sostanze altamente nocive, tra cui diossine, furani e metalli pesanti, che possono aumentare il rischio di patologie respiratorie, cardiovascolari e tumorali. La vicinanza dell’impianto ai centri abitati (ci sono abitazioni a soli 500 metri di distanza dalla Montello) rende ancora più preoccupante l’esposizione della popolazione a tali sostanze;
- Le soglie di “inquinamento tollerabile a norma di legge” non devono essere una scusante per affermare che tali progetti non sia impattanti a livello sanitario, epidemiologico ed ambientale;
- L’incompetenza di ATS che, al posto di diffondere i dati sull’impatto degli inceneritori su tumori e malattie cardiovascolari per fare prevenzione primaria, continua a sminuire il loro impatto difronte ai dati stessi che loro pubblicano;
- i numerosi conflitti d’interessi all’interno di studi (finanziati da A2A, per esempio) sottovalutano l’impatto degli inceneritori.
Rilevante è stato anche l’intervento dell’ex sindaco di Madone, Luigi Ferreri, che fu l’unico sindaco all’epoca che si oppose all’inceneritore di Filago, sottolineando l’impatto di questo impianto sia a livello ambientale che sanitario, insistendo su una zona che è già ad elevato rischio epidemiologico (tumori, malattie cardiovascolari, autismo (1)). Ferreri ha inoltre aggiunto che oggi la lotta contro questo nuovo impianto è su un altro piano: se contro l’inceneritore di Filago era l’unico sindaco della zona ad opporsi, oggi i sindaci che si sono espressi contrari sono più di 45 e sono circa 200.000 i cittadini bergamaschi contrari.
Nonostante le voci istituzionali non vogliano tenere conto del grande fronte trasversale del dissenso all’impianto (costituito da 48 sindaci, organizzazioni e comitati ambientali e più di 200.000 bergamaschi), la lotta continuerà perchè la salute pubblica è un diritto non negoziabile.
(1) Air pollution: an emerging risk factor for autism spectrum disorder https://bm.genomicpress.com/wp-content/uploads/2024/11/BM0115-Amal-2024.pdf
Qui la registrazione dell’incontro nella sala civica del Comune di Montello:
https://youtu.be/FUH2gGbAjtg?si=b8hGzBLKhrS6l1Eh&sfnsn=scwspwa
Per ulteriori informazioni, “Inceneritore di rifiuti: soluzione o problema? Quali rischi per ambiente e salute” del 12 aprile 2024:
https://www.youtube.com/watch?v=5qbNwdFfNl4